venerdì 25 agosto 2023

Il Vangelo del Sabato 26 Agosto 2023

 

Della 20° settimana del Tempo Ordinario.

Sant' Alessandro di Bergamo, Martire.

Prima Lettura

Il Signore non ti ha fatto mancare uno che

esercitasse il diritto di riscatto.

Egli fu il padre di Iesse, padre di Davide.

Dal libro di Rut (2,1-3.8-11;4,13-17)

Noemi aveva un parente da parte del marito,

un uomo altolocato della famiglia di

Elimèlec, che si chiamava Booz.

Rut, la moabita, disse a Noemi: «Lasciami

andare in campagna a spigolare dietro

qualcuno nelle cui grazie riuscirò a entrare».

Le rispose: «Va' pure, figlia mia».

Rut andò e si mise a spigolare nella

campagna dietro ai mietitori.

Per caso si trovò nella parte di campagna

appartenente a Booz, che era della

famiglia di Elimèlec.

Booz disse a Rut: «Ascolta, figlia mia,

non andare a spigolare in un altro campo.

Non allontanarti di qui e sta' insieme

alle mie serve.

Tieni d'occhio il campo dove mietono

e cammina dietro a loro.

Ho lasciato detto ai servi di non molestarti.

Quando avrai sete, va' a bere dagli orci ciò

che i servi hanno attinto».

Allora Rut si prostrò con la faccia a terra

e gli disse: «Io sono una straniera: perché

sono entrata nelle tue grazie e tu ti

interessi di me?».

Booz le rispose: «Mi è stato riferito quanto

hai fatto per tua suocera dopo la morte di

tuo marito, e come hai abbandonato tuo

padre, tua madre e la tua patria per venire

presso gente che prima non conoscevi».

Booz prese in moglie Rut.

Egli si unì a lei e il Signore le accordò di

concepire: ella partorì un figlio.

E le donne dicevano a Noemi: «Benedetto

il Signore, il quale oggi non ti ha fatto

mancare uno che esercitasse il diritto

di riscatto.

Il suo nome sarà ricordato in Israele!

Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno

della tua vecchiaia, perché lo ha partorito

tua nuora, che ti ama e che vale per te più

di sette figli».

Noemi prese il bambino, se lo pose in

grembo e gli fece da nutrice.

Le vicine gli cercavano un nome e

dicevano: «È nato un figlio a Noemi!».

E lo chiamarono Obed.

Egli fu il padre di Iesse, padre di Davide.

Parola di Dio.

Vangelo

Dicono e non fanno.

Dal Vangelo secondo Matteo (23,1-12) anno dispari.

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla

e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra

di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei.

Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono,

ma non agite secondo le loro opere,

perché essi dicono e non fanno.

Legano infatti fardelli pesanti e difficili

da portare e li pongono sulle spalle della

gente, ma essi non vogliono muoverli

neppure con un dito.

Tutte le loro opere le fanno per essere

ammirati dalla gente: allargano i loro

filattèri e allungano le frange; si

compiacciono dei posti d'onore nei

banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe,

dei saluti nelle piazze, come anche di

essere chiamati "rabbì" dalla gente.

Ma voi non fatevi chiamare "rabbì",

perché uno solo è il vostro Maestro

e voi siete tutti fratelli.

E non chiamate "padre" nessuno di voi

sulla terra, perché uno solo è il Padre

vostro, quello celeste.

E non fatevi chiamare "guide", perché

uno solo è la vostra Guida, il Cristo.

Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo;

chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi

si umilierà sarà esaltato».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù se la prende con un atteggiamento

tipico di tutte le religioni, un rischio che

contagia ogni sana esperienza religiosa

e la svuota dal di dentro.

La definisco ‘sindrome del guru’ e

colpisce in particolare gli entusiasti

che si avvicinano alla fede e consiste

nell’idealizzare le persone religiose

particolarmente carismatiche.

Intendiamoci; ci sono fratelli, tra noi

discepoli, che hanno ricevuto dei doni

particolari; nella predicazione, nel

consiglio, dell’ascolto, persone

autenticamente innamorate del Signore

ed abitate nel profondo dalla sua

presenza che diventano una città sul

monte, una fiamma sul lucerniere.

Il problema comincia da qui in avanti,

dal momento, cioè, in cui molte persone

sono attratte da questa capacità.

Occorre restare con i piedi per terra, non

cedere alla tentazione di prendersi

troppo sul serio.

D’altronde, amici, i santi veri, non quelli

tarocchi, hanno sempre avuto un realismo

saldo e proficuo, che ha sempre permesso

loro di restare ancorati al Signore, senza

montarsi la testa.

San Padre Pio, uomo crocifisso a causa

dei doni straordinari ricevuti, rientrando

sconvolto nel convento, mostrava il proprio

saio tagliuzzato con le forbici da presunti

devoti che cercavano reliquie ed urlava:

“Paganesimo, questo è paganesimo!”.

Niente gurismi, fratelli, uno solo è il

nostro Maestro, gli altri, quelli bravi,

quelli che ci portano a Lui, al massimo

sono buoni fratelli maggiori, nulla di più,

piuttosto cerchiamo aiuto nella preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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