Della 13° settimana del Tempo Ordinario.
Sant'Elisabetta del
Portogallo, Regina.
Prima lettura.
Il Signore fece
piovere dal cielo sopra
Sòdoma e sopra
Gomorra zolfo e fuoco.
Dal libro della Gènesi
(19,15-29)
In quei giorni, quando
apparve l’alba,
gli angeli fecero
premura a Lot, dicendo:
«Su, prendi tua moglie
e le tue due figlie
che hai qui, per non
essere travolto nel
castigo della città di
Sòdoma».
Lot indugiava, ma
quegli uomini presero
per mano lui, sua
moglie e le sue due
figlie, per un grande
atto di misericordia
del Signore verso di
lui; lo fecero uscire
e lo condussero fuori
della città.
Dopo averli condotti
fuori, uno di loro
disse: «Fuggi, per la
tua vita.
Non guardare indietro
e non fermarti
dentro la valle: fuggi
sulle montagne,
per non essere
travolto!».
Ma Lot gli disse: «No,
mio signore!
Vedi, il tuo servo ha
trovato grazia ai tuoi
occhi e tu hai usato
grande bontà verso
di me salvandomi la
vita, ma io non
riuscirò a fuggire sul
monte, senza che
la sciagura mi
raggiunga e io muoia.
Ecco quella città: è
abbastanza vicina perché
mi possa rifugiare là
ed è piccola cosa!
Lascia che io fugga
lassù-non è una
piccola cosa?-e così
la mia vita sarà salva».
Gli rispose: «Ecco, ti
ho favorito anche
in questo, di non
distruggere la città di
cui hai parlato.
Presto, fuggi là,
perché io non posso far
nulla finché tu non vi
sia arrivato».
Perciò quella città si
chiamò Soar.
Il sole spuntava sulla
terra e Lot era
arrivato a Soar,
quand’ecco il Signore
fece piovere dal cielo
sopra Sòdoma
e sopra Gomorra zolfo
e fuoco
provenienti dal
Signore.
Distrusse queste città
e tutta la valle con
tutti gli abitanti
delle città e la
vegetazione del suolo.
Ora la moglie di Lot
guardò indietro
e divenne una statua
di sale.
Abramo andò di buon
mattino al luogo
dove si era fermato
alla presenza del
Signore; contemplò
dall’alto Sòdoma
e Gomorra e tutta la
distesa della valle
e vide che un fumo
saliva dalla terra,
come il fumo di una
fornace.
Così, quando distrusse
le città della valle,
Dio si ricordò di
Abramo e fece sfuggire
Lot alla catastrofe,
mentre distruggeva
le città nelle quali
Lot aveva abitato.
Parola di Dio.
Vangelo.
Si alzò, minacciò i
venti e il mare
e ci fu grande
bonaccia.
Dal Vangelo secondo
Matteo (8,23-27) anno pari.
In quel tempo, salito
Gesù sulla barca,
i suoi discepoli lo
seguirono.
Ed ecco, avvenne nel
mare un grande
sconvolgimento, tanto
che la barca era
coperta dalle onde; ma
egli dormiva.
Allora si accostarono
a lui e lo svegliarono,
dicendo: «Salvaci,
Signore, siamo perduti!».
Ed egli disse loro:
«Perché avete paura,
gente di poca fede?».
Poi si alzò, minacciò
i venti e il mare
e ci fu grande
bonaccia.
Tutti, pieni di
stupore, dicevano: «Chi
è mai costui, che
perfino i venti e il
mare gli
obbediscono?».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
La presenza di Gesù ha un effetto
dirompente anche sulla natura,
tanto
che Egli può comandare agli
elementi,
così come comanda ai demòni di
tacere e andare via.
Eppure, i suoi discepoli hanno
bisogno
di crescere nella fede; non hanno
ancora
capito che è la presenza di Gesù
a dare
un significato diverso a ciò che
accade
nelle loro vite.
Nella nostra esistenza ci sono
tanti eventi
e molti sono equiparabili a delle
tempeste.
Il Signore non ha promesso una
vita
senza problemi; ma si è impegnato
a
restare con noi fino alla fine
dei tempi.
Ciò significa che dobbiamo
crescere nella
fede; Egli non ci lascerà in
balìa dei flutti
che entrano nelle barche delle
nostre vite
e sembrano avere il sopravvento
su di noi.
Ma bisogna credere, senza
vacillare.
L’amore di Dio è per sempre; Egli
non si
dimentica di chi pone la sua
fiducia in Lui.
E questa fiducia ce la dobbiamo
meritare
con la nostra preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
Nessun commento:
Posta un commento