domenica 15 gennaio 2023

Il Vangelo del Lunedì 16 Gennaio 2023

 

Della 2° settimana del Tempo Ordinario.

San Marcello I, Papa.

Prima Lettura

Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza da ciò che patì.

Dalla lettera agli Ebrei (5,1-10)

Fratelli, ogni sommo sacerdote è scelto fra gli

uomini e per il bene degli uomini viene costituito

tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni

e sacrifici per i peccati.

Egli è in grado di sentire giusta compassione

per quelli che sono nell'ignoranza e nell'errore,

essendo anche lui rivestito di debolezza.

A causa di questa egli deve offrire sacrifici

per i peccati anche per se stesso, come

fa per il popolo.

Nessuno attribuisce a se stesso questo onore,

se non chi è chiamato da Dio, come Aronne.

Nello stesso modo Cristo non attribuì a se

stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui

che gli disse: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho

generato», gliela conferì come è detto in un

altro passo: «Tu sei sacerdote per sempre,

secondo l'ordine di Melchìsedek».

Nei giorni della sua vita terrena egli offrì

preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime,

a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo

pieno abbandono a lui, venne esaudito.

Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza da

ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa

di salvezza eterna per tutti coloro che gli

obbediscono, essendo stato proclamato da Dio

sommo sacerdote secondo l'ordine di Melchìsedek.

Parola di Dio.

Vangelo

Lo sposo è con loro.

Dal Vangelo secondo Marco (2,18-22)

In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei

stavano facendo un digiuno.

Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli

di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano,

mentre i tuoi discepoli non digiunano?».

Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli

invitati a nozze, quando lo sposo è con loro?

Finché hanno lo sposo con loro, non

possono digiunare.

Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro

tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.

 Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un

vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo

porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo

strappo diventa peggiore.

E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi,

altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si

perdono vino e otri.

Ma vino nuovo in otri nuovi!».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

In tutte le culture, anche le più primitive, il

matrimonio è sempre un evento che viene

festeggiato in maniera particolare; esso dice

la gioia di un amore finalmente coronato,

la promessa di una nuova vita che nasce

dall’amore dei coniugi, la festa derivante

da un nuovo capitolo dell’esistenza che

si apre con tutta la sua luce.

Gesù non trova immagine migliore che

quella del matrimonio per spiegare il senso

della sua missione; i suoi discepoli sono

in festa per la presenza del Figlio di Dio.

Grazie alla presenza di Gesù, non si può

vivere nella tristezza.

Però, Gesù avverte che un giorno anche

loro saranno privati dello sposo, e allora

il loro digiuno avrà un senso.

Anche la penitenza, con Gesù assume un

significato del tutto nuovo.

Perché, se abbiamo Gesù nel nostro cuore,

la gioia sarà piena, perciò, apriamo il nostro

cuore ed accogliamo il Signore, facendoci

aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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