sabato 31 dicembre 2022

Il Vangelo di Domenica 1 Gennaio 2023

 

Della 2° Domenica dopo Natale.

Maria Santissima Madre di Dio.

Prima Lettura

Porranno il mio nome sugli Israeliti, e io li benedirò.

Dal libro dei Numeri (6, 22-27)

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne

e ai suoi figli dicendo: Così benedirete gli Israeliti:

direte loro: Ti benedica il Signore e ti custodisca.

Il Signore faccia risplendere per te il suo volto

e ti faccia grazia.

Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace.

Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

Parola di Dio.

 

Salmo Responsoriale: Dal Sal 66 (67)

Ripetiamo. Dio abbia pietà di noi e ci benedica.

 

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,

su di noi faccia splendere il suo volto;

perché si conosca sulla terra la tua via,

la tua salvezza fra tutte le genti. R.

 

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,

perché tu giudichi i popoli con rettitudine,

governi le nazioni sulla terra. R.

 

Ti lodino i popoli, o Dio,

ti lodino i popoli tutti.

Ci benedica Dio e lo temano

tutti i confini della terra. R.

 

Seconda Lettura

Dio mandò il suo Figlio, nato da donna.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (4,4-7)

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo,

Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato

sotto la Legge, per riscattare quelli che erano

sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli.

E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio

mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio,

il quale grida: Abbà! Padre!

Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio,

sei anche erede per grazia di Dio.

Parola di Dio.

 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

 

Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi

Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti,

ultimamente, in questi giorni,

ha parlato a noi per mezzo del Figlio. (Eb 1,1-2)

 

Alleluia.

 

Vangelo

I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino.

Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.

Dal Vangelo secondo Luca (2,16-21) anno A.

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio,

e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato

nella mangiatoia.

E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino

era stato detto loro.

Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose

dette loro dai pastori.

Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose,

meditandole nel suo cuore.

I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando

Dio per tutto quello che avevano udito e visto,

com'era stato detto loro.

Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti

per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù,

come era stato chiamato dall'angelo prima che

fosse concepito nel grembo.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Così benedirete gli Israeliti.

L’ordine dato da Dio a Mosè e Aronne è perentorio

e senza possibilità di interpretazione.

I due liberatori, i due condottieri, i due profeti fratelli

sono chiamati a benedire il popolo, a dire del bene.

L’invito che il Signore rivolge a ciascuno di noi

all’inizio di questo nuovo anno è semplice e lineare;

siamo chiamati a benedire tutti coloro che incontreremo.

Benedire, cioè dire del bene.

Abituati come siamo a dire del male, a vedere il

male, a scrutare, diffidenti, ogni affermazione,

a cogliere in fallo chiunque, a sguazzare nelle

dietrologie erette a sistema politico ed esacerbate

dalle nuove tecnologie.

Tutti arrabbiati, tutti armati, tutti rabbiosi, tutti

pugnaci, tutti arroganti.

È così difficile vivere in questo mondo di scontenti!

Così terribile adeguarsi a questo fine impero!

Così triste vedere tutti guardarsi attorno, pronti

ad azzannarsi senza pietà.

È così disarmante e folle l’invito di Dio!

Così benedirete gli Israeliti.

E così mi invito a fare. E vi invito a fare.

A dire del bene, a partire da oggi, a partire da

questo capodanno.

Sarà questo il modo di cambiare il mondo?

Cominciare ad amarlo?

Che sia questa la soluzione semplice per cambiare

le nostre vite irrisolte ed irrequiete?

Cambiare il nostro modo di vedere le cose?

Ma non nel senso illusorio di far finta che le cose

cambino, non per un generico ottimismo fondato

sul nulla.

Vedere oltre l’apparenza e dire del bene perché il

mondo è cambiato, è stato fecondato dalla nascita

di Dio.

Iniziare un anno sotto il segno della benedizione

significa dare spazio all’anima, fare una gerarchia

delle priorità all’interno delle nostre vite, delle

nostre giornate.

Se Dio è raggiungibile, se è presente, se è disposto

a portare la luce a ciò che facciamo e viviamo

allora tutto cambia.

Perché cambia il cuore e il modo di vedere la realtà.

I pastori tornano al loro miserrimo lavoro cantando

ed esultando perché hanno visto la salvezza

raggiungerli nel luogo della loro fatica.

Maria medita l’iniziativa di Dio, la sua savia follia,

la sua contagiosa euforia

e va oltre la piccola casupola che la accoglie.

Vede nello sguardo dei pastori la benedizione che

Gesù è venuto ad inaugurare.

La luce del suo volto.

Così benedirete gli Israeliti.

Possa tu vedere la luce del volto di Dio, lo

splendore del suo volto.

Far splendere il volto indica il sorriso di una persona;

quando sorridiamo il nostro volto si illumina.

Così oggi vi benedico; qualunque cosa accada in

questi mesi, possiate cogliere il volto sorridente di

Dio nella vostra vita, nelle vostre vicende, anche

nelle vostre fatiche.

Dio sorride, ovvio.

Chi ama, anche nelle avversità, sorride.

Il volto di Dio sorridente ci viene svelato dal

neonato Gesù.

Dio sorride, non è imbronciato, né impenetrabile,

né scostante, né innervosito.

Dio sorride, sempre.

Il problema, semmai, siamo noi.

Nei momenti di fatica e di dolore non guardiamo

verso Dio, ma verso noi stessi, verso il dolore, verso

la parte oscura della realtà; siamo travolti dall’emozione,

non riconosciamo in Dio nessun sorriso.

Non aspettatevi che Dio vi risolva i problemi, né

che vi appiani la vita o ve la semplifichi.

La vita è mistero e come tale va accolta e rispettata

e al discepolo la sofferenza non è evitata.

Ma se Dio vi sorride, sempre, significa che esiste

un trucco che non vedo, una ragione che ignoro,

un orizzonte oltre, altro, e allora mi fido.

Qualunque succeda nella vostra vita, quest’anno,

che Dio vi sorrida, amici.

Per accorgersi del sorriso di Dio occorre imitare

l’adolescente Maria.

Maria, che festeggiamo con il titolo di “Madre di Dio”,

è turbata dai troppi eventi che hanno caratterizzato

l’ultima settimana; il parto in solitudine, l’essere

lontana dalla sua casa, la sistemazione più che

provvisoria, la visita dei loschi pastori.

Cosa fa?

Serba tutte queste cose meditandole nel suo cuore.

Meglio, Luca scrive che “prendeva i vari pezzi e

cercava di ricomporli”.

Manca un centro nella nostra vita, siamo travolti

dalla vita vissuta.

Come il bucato ammucchiato nella bacinella, ci serve

un filo a cui appendere tutte le cose ad asciugare.

Questo centro unificatore che è la fede ci è prezioso.

Perché non assumerci l’impegno in questo anno che

inizia, di ripartire da Dio, di mettere l’ascolto della

Parola e la meditazione al centro della nostra giornata?

Solo così ci accorgeremo che Dio ci sorride.

Se qualcuno vi stima, se dice del bene su di voi,

se vi fa sentire il suo affetto, vi sputano le ali.

E diventate capaci di fare qualunque cosa.

Di scalare le montagne, di scendere negli abissi

più profondi.

Io vi benedico, amici, ciascuno, senza lasciare

fuori nessuno.

E vi chiedo di benedirvi gli uni gli altri, di dire

del bene, in questa notte di passaggio, e domani,

quando vi sveglierete.

Di dire del bene, senza cedere alla lamentazione

o allo scoraggiamento.

Di dire e di fare del bene senza avere paura

della fiducia.

Dio dice del bene e fa del bene, è in mezzo a noi

in tutta la sua disarmante bellezza, la sua nudità

assoluta, la sua luce che tutto illumina.

Buon anno, amici.

Dio fa nuove tutte le cose, ci vuole tra i suoi

discepoli, vuole amarci.

Lasciatevi raggiungere, ve ne prego.

Buon Anno, amici, con tutto il cuore, a voi ed

alle vostre famiglie, Fausto.

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