martedì 27 dicembre 2022

Il Vangelo del Mercoledì 28 Dicembre 2022

 

Della 1° settimana del Tempo di Natale.

Strage degli Innocenti, Santi, I primi martiri di Cristo.

Prima Lettura

Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (1,5-2,2)

Figlioli miei, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che

noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna.

Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle

tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità.

Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo

in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio

suo, ci purifica da ogni peccato.

Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi

e la verità non è in noi.

Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto

da perdonarci e purificarci da ogni iniquità.

Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un

bugiardo e la sua parola non è in noi.

Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate;

ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso

il Padre: Gesù Cristo, il giusto.

È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non

soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.

Parola di Dio.

Vangelo

Erode mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme.

Dal Vangelo secondo Matteo (2,13-18) anno dispari.

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore

apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi

con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là

finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il

bambino per ucciderlo».

Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre

e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di

Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal

Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho

chiamato mio figlio».

Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi

gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i

bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo

territorio e che avevano da due anni in giù, secondo

il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.

Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo

del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama,

un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi

figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Purtroppo le antiche profezie si realizzano in tutta la loro

tragica realtà; la follia omicida del re Erode si abbatte su

degli innocenti, che pagano con la loro vita il delirio di potere

di un pazzo, come sta succedendo anche ai nostri giorni.

Vediamo che la notizia della nascita del Messia getta

nel panico Erode, ha faticato a conquistare il suo regno,

ha smascherato tutti gli intrighi di palazzo con astuzia

e li ha soffocati nel sangue con una ferocia impressionante.

Non ha avuto scrupoli nel far assassinare suo suocero,

la sua prima moglie e tre dei suoi figli, per paura di

perdere il trono.

E ora dei curiosi notabili orientali dicono di essere

venuti a venerare il nuovo re?

Scherziamo?

Non c’è nessun nuovo re!

C’è già un re, non ne serve un altro!

Ha paura di Dio, Erode, perché lo vede come un

concorrente, un conto è assecondare la religione

popolare e la leggenda dei patriarchi, può anche

fingere, ma qui è diverso.

Si parla di un re al suo posto, non scherziamo.

Quante ne conosco di persone così, che pensano

a Dio come a un avversario.

Se Dio esiste io sono castrato, perduto, impedito.

Pensano che Dio sia invidioso della loro libertà.

E, come Erode, cercano di farlo fuori.

Prendiamo per esempio i sacerdoti e gli scribi.

I sacerdoti sono tutti impegnati nel far valere le

proprie prerogative, i propri privilegi.

Litigano per la carica del sommo sacerdote,

le famiglie più nobili, i sadducei, si spintonano

per conservare con i denti i posti di comando,

tali e quali ai giorni nostri.

Il Messia? E chi ci pensa!

Anzi, la sua venuta, ora, sarebbe un bel problema!

Finalmente c’è il tempio, non c’è più alcun

bisogno del Messia!

Erode convoca i notabili orientali e i sacerdoti del

tempio, per sapere dove doveva nascere il Messia.

Sono cose da preti, cosa ne sa lui?

Si consultano fra loro e rispondano.

Sono preparati, conoscono bene le Scritture;

a Betlemme di Giudea, il villaggio di

provenienza del re Davide.

Sono davvero bravi, meritano un applauso.

Fra Gerusalemme e Betlemme ci sono meno di

otto chilometri, poco meno di due ore di viaggio.

Questi stranieri hanno fatto giorni di viaggio per

vedere il Messia; i sacerdoti e gli scribi sanno

dove andare per vedere se la notizia è vera, ma

non escono dal tempio, non si mettono in strada,

non si prendono la briga di andare a verificare.

La loro è una fede fatta di conoscenza e di riti,

non di esperienza, una fede statica come le

pietre del tempio.

Ogni giorno, durante le benedizioni che il pio

israelita era tenuto a recitare, tutti invocavano

con ardore la venuta del Messia.

Che stava nascendo a qualche chilometro da casa.

Anche noi, a volte, preferiamo una fede fatta di

poche certezze e di pochi disturbi.

Che non ci obblighi a uscire.

Che non stimoli la nostra curiosità e la nostra

intelligenza, conosciamo il catechismo (o così

pensiamo!), abbiamo anche i riti e i templi;

cosa ci serve di più!

Ma Dio ribalta le nostre prospettive; quando

pensiamo di essere a posto, di avere capito,

ecco che Lui ci aspetta qualche metro più in là,

per rimetterci in movimento, ma a noi non interessa,

stiamo bene così senza tanti inciampi; proprio

come a Erode.

Ed allora è meglio farlo fuori, come ha fatto Erode

che non ha esitato ad uccidere degli innocenti.

Ma si deve notare un altro aspetto in questo brano; alla

sacra Famiglia non viene risparmiato nulla, perché

essa possa vivere nell’ordinarietà e nella normalità.

Dio ha voluto anche per questo momento difficile

una soluzione normale, esattamente come avrebbero

fatto tante famiglie nella stessa situazione.

Egli non difende in maniera mirabolante suo Figlio,

ma lo affida a due deboli creature perché sia portato

lontano dalla morte certa.

Eppure il padre e la madre di Gesù hanno tanta fede,

ed anche se essi non comprendono l’agire di Dio,

obbediscono con amore.

Ecco quello che dovremmo fare anche tutti noi,

solamente, obbedire a qualunque costo,

aiutandoci con la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

Nessun commento:

Posta un commento