Della 3° settimana di Avvento.
Santa Lucia,
Vergine e Martire.
Prima Lettura
La salvezza
messianica è promessa a tutti i popoli.
Dal libro del profeta
Sofonìa (3,1-2.9-13)
Così dice il Signore: «Guai
alla città ribelle e impura, alla città
che opprime!
Non ha ascoltato la
voce, non ha accettato la correzione.
Non ha confidato nel
Signore, non si è rivolta al suo Dio».
«Allora io darò ai
popoli un labbro puro, perché invochino tutti
il nome del Signore e
lo servano tutti sotto lo stesso giogo.
Da oltre i fiumi di
Etiopia coloro che mi pregano, tutti quelli
che ho disperso, mi
porteranno offerte.
In quel giorno non
avrai vergogna di tutti i misfatti commessi
contro di me, perché
allora allontanerò da te tutti i superbi
gaudenti, e tu
cesserai di inorgoglirti sopra il mio santo monte.
Lascerò in mezzo a te un
popolo umile e povero».
Confiderà nel nome del
Signore il resto d'Israele.
Non commetteranno più
iniquità e non proferiranno menzogna;
non si troverà più
nella loro bocca una lingua fraudolenta.
Potranno pascolare e
riposare senza che alcuno li molesti.
Parola di Dio.
Vangelo
È venuto Giovanni e
i peccatori gli hanno creduto.
Dal Vangelo secondo
Matteo (21,28-32) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani
del popolo: «Che ve ne
pare?
Un uomo aveva due
figli. Si rivolse al primo e disse: "Figlio,
oggi va' a lavorare
nella vigna".
Ed egli rispose:
"Non ne ho voglia".
Ma poi si pentì e vi
andò.
Si rivolse al secondo
e disse lo stesso.
Ed egli rispose:
"Sì, signore".
Ma non vi andò.
Chi dei due ha
compiuto la volontà del padre?».
Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In
verità io vi dico: i pubblicani e le
prostitute vi passano avanti
nel regno di Dio.
Giovanni infatti venne
a voi sulla via della giustizia, e non gli
avete creduto; i
pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto.
Voi, al contrario,
avete visto queste cose, ma poi non vi siete
nemmeno pentiti così
da credergli».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Il secondo figlio risponde subito
alla chiamata del padre.
Ma in realtà non va alla vigna.
La parabola non ci dice che
cambia idea o che incontra un amico
o che ha un contrattempo, non ha
proprio nessuna intenzione di
andare, fin dall’inizio.
Il suo è un atteggiamento
puramente esteriore, la richiesta del
padre non lo scomoda, non lo
interpella minimamente.
Come la nostra fede, troppo
spesso fatta di esteriorità,
di facciata, di riti senza
conversione.
Dio non ama le finte devozioni,
non ama la falsità.
Preferisce il fratello che nega
la sua presenza.
Quante volte un “no” è la
manifestazione di un disagio, una
velata domanda di chiarimento,
uno sprone al dialogo!
Quante volte ho incontrato delle
persone che si dichiaravano
atee, che dicevano “no” a Dio.
Ma dialogando, ascoltando, usciva
fuori che il “no” era a
qualcos’altro.
No ad una fede fatta di
ipocrisia.
No ad un Dio incomprensibile che
si disinteressa dell’uomo.
No agli uomini di Chiesa che
dimenticano la misericordia. No.
Eppure, una volta messi davanti
ad un volto di Dio diverso,
per alcuni il “no” diventa un
“sì” inatteso e pieno, ed
abbracciano la preghiera.
Come il fratello della parabola.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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