Della 30° settimana del Tempo Ordinario.
Sant' Antonio Maria
Claret, Vescovo.
Prima Lettura
Camminate nella
carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato.
Dalla lettera di san
Paolo apostolo agli Efesìni (4,32-5,8)
Fratelli, siate
benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi
a vicenda come Dio ha
perdonato a voi in Cristo.
Fatevi dunque
imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità,
nel modo in cui anche
Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi
a Dio in sacrificio di
soave odore.
Di fornicazione e di
ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra
voi-come deve essere
tra santi-né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono
cose sconvenienti.
Piuttosto rendete
grazie!
Perché, sappiatelo
bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro-cioè nessun
idolatra-ha in eredità
il regno di Cristo e di Dio.
Nessuno vi inganni con
parole vuote: per queste cose infatti l’ira di Dio
viene sopra coloro che
gli disobbediscono.
Non abbiate quindi
niente in comune con loro.
Un tempo infatti
eravate tenebra, ora siete luce nel Signore.
Comportatevi perciò
come figli della luce.
Parola di Dio.
Vangelo
Questa figlia di
Abramo non doveva essere liberata da questo legame
nel giorno di
sabato?
Dal Vangelo secondo
Luca (13,10-17) anno pari.
In quel tempo, Gesù
stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato.
C’era là una donna che
uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva
e non riusciva in
alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la
chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia».
Impose le mani su di
lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della
sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione
di sabato, prese la
parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve
lavorare; in quelli
dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli
replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi
slega il suo bue o
l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?
E questa figlia di
Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni,
non doveva essere
liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva
queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre
la folla intera
esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Parola del Signore.
Meditazione personale sul
Vangelo di oggi.
Gesù compie uno straordinario
gesto d’amore nei confronti di una donna
inferma, liberandola dalla
malattia.
È sorprendente constatare come il
capo della sinagoga, anziché gioire per
l’accaduto, si sdegna perché Gesù
ha operato quella guarigione in giorno
di sabato, violando così un
comandamento di Dio.
Al capo della sinagoga, sta a
cuore solo la rigida osservanza della Legge
e non gli importa di quella donna
malata.
Il Maestro, approfitta di questa
reazione per sollevare il velo dell’ipocrisia,
costante minaccia nel cammino di
fede di ogni uomo.
A che serve infatti l’osservanza
della Legge di Dio, se questa resta solo un
fatto esteriore e non ci apre il
cuore, conducendoci ad amare Dio e i fratelli
con più intensità e generosità?
Purtroppo è così, amici, se
amiamo veramente il Signore, dobbiamo amare
i fratelli e le sorelle in
difficoltà con la stessa intensità, non è facile, ma ci
possiamo riuscire con l’aiuto
della preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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