domenica 23 ottobre 2022

Il Vangelo del Lunedì 24 Ottobre 2022

 

Della 30° settimana del Tempo Ordinario.

Sant' Antonio Maria Claret, Vescovo.

Prima Lettura

Camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (4,32-5,8)

Fratelli, siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi

a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.

Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità,

nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi

a Dio in sacrificio di soave odore.

Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra

voi-come deve essere tra santi-né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono

cose sconvenienti.

Piuttosto rendete grazie!

Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro-cioè nessun

idolatra-ha in eredità il regno di Cristo e di Dio.

Nessuno vi inganni con parole vuote: per queste cose infatti l’ira di Dio

viene sopra coloro che gli disobbediscono.

Non abbiate quindi niente in comune con loro.

Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore.

Comportatevi perciò come figli della luce.

Parola di Dio.

Vangelo

Questa figlia di Abramo non doveva essere liberata da questo legame

nel giorno di sabato?

Dal Vangelo secondo Luca (13,10-17) anno pari.

In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato.

C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva

e non riusciva in alcun modo a stare diritta.

Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia».

Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.

Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione

di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve

lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».

Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi

slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?

E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni,

non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».

Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre

la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù compie uno straordinario gesto d’amore nei confronti di una donna

inferma, liberandola dalla malattia.

È sorprendente constatare come il capo della sinagoga, anziché gioire per

l’accaduto, si sdegna perché Gesù ha operato quella guarigione in giorno

di sabato, violando così un comandamento di Dio.

Al capo della sinagoga, sta a cuore solo la rigida osservanza della Legge

e non gli importa di quella donna malata.

Il Maestro, approfitta di questa reazione per sollevare il velo dell’ipocrisia,

costante minaccia nel cammino di fede di ogni uomo.

A che serve infatti l’osservanza della Legge di Dio, se questa resta solo un

fatto esteriore e non ci apre il cuore, conducendoci ad amare Dio e i fratelli

con più intensità e generosità?

Purtroppo è così, amici, se amiamo veramente il Signore, dobbiamo amare

i fratelli e le sorelle in difficoltà con la stessa intensità, non è facile, ma ci

possiamo riuscire con l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri

debitori, e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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