venerdì 30 settembre 2022

Il Vangelo del Sabato 1 Ottobre 2022

 

Della 26° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa.

Prima Lettura

Ora i miei occhi ti hanno veduto. Perciò mi ricredo.

Dal libro di Giobbe (42,1-3.5-6.12-16)

Giobbe prese a dire al Signore: «Comprendo che tu puoi tutto e che nessun

progetto per te è impossibile.

Chi è colui che, da ignorante, può oscurare il tuo piano?

Davvero ho esposto cose che non capisco, cose troppo meravigliose per me,

che non comprendo.

Io ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto.

Perciò mi ricredo e mi pento sopra polvere e cenere».

Il Signore benedisse il futuro di Giobbe più del suo passato.

Così possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia

di buoi e mille asine.

Ebbe anche sette figli e tre figlie.

Alla prima mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Argentea.

In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe

e il loro padre le mise a parte dell’eredità insieme con i loro fratelli.

Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant’anni e vide figli

e nipoti per quattro generazioni.

Poi Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni.

Parola di Dio.

Vangelo

Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.

Dal Vangelo secondo Luca (10,17-24) anno pari.

In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore,

anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».

Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore.

Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra

tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi.

Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi

piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo

lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose

ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.

Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre,

né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono

ciò che voi vedete.

Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate,

ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù esulta di gioia e innalza al Padre una preghiera di lode.

Il motivo di ciò sta nel fatto che si rende conto, nello svolgimento del suo

ministero, che la sua Parola viene accolta e capita non tanto dai dotti e dai

sapienti, quanto piuttosto, dai piccoli e dai poveri.

In questo, vede un preciso progetto di Dio e per questo lo loda.

La fede non è soltanto una questione di conoscenza e di sapienza.

Prima di essere una capacità della mente di capire, è una disponibilità del

cuore ad accogliere.

E questo, i piccoli riescono a farlo meglio dei sapienti, troppo pieni di sé

e del loro sapere.

È questa semplicità di cuore e di vita, che dobbiamo sempre saper coltivare

per poter accogliere Gesù e, permettere alla sua Parola di mettere radici nella

nostra esistenza, facendoci aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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