martedì 5 aprile 2022

Il Vangelo del Mercoledì 6 Aprile 2022

 

Della 5° settimana di Quaresima.

San Pietro da Verona, Sacerdote e martire.

Prima Lettura

Dio ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi.

Dal libro del profeta Daniele (3,14-20.46-50.91-92.95)

In quei giorni il re Nabucodònosor disse: «È vero, Sadrac, Mesac e Abdènego,

che voi non servite i miei dèi e non adorate la statua d'oro che io ho fatto erigere?

Ora se voi, quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpa,

del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, sarete

pronti a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatto, bene; altrimenti, in quel

medesimo istante, sarete gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente.

Quale dio vi potrà liberare dalla mia mano?».

Ma Sadrac, Mesac e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Noi non abbiamo

bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi però che il nostro Dio, che

serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re.

Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi

dèi e non adoreremo la statua d'oro che tu hai eretto».

Allora Nabucodònosor fu pieno d'ira e il suo aspetto si alterò nei confronti

di Sadrac, Mesac e Abdènego, e ordinò che si aumentasse il fuoco della

fornace sette volte più del solito.

Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadrac,

Mesac e Abdènego e gettarli nella fornace di fuoco ardente.

I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di aumentare il

fuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti.

La fiamma si alzava quarantanove cùbiti sopra la fornace e uscendo bruciò

quei Caldèi che si trovavano vicino alla fornace.

Ma l'angelo del Signore, che era sceso con Azarìa e con i suoi compagni nella

fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco della fornace e rese l'interno

della fornace come se vi soffiasse dentro un vento pieno di rugiada.

Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, non diede loro

alcuna molestia.

Allora il re Nabucodònosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoi

ministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?».

«Certo, o re», risposero.

Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i quali camminano

in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quarto è simile

nell'aspetto a un figlio di dèi».

Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego,

il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui;

hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire

e per non adorare alcun altro dio all'infuori del loro Dio».

Parola di Dio.

Vangelo

Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.

Dal Vangelo secondo Giovanni (8,31-42) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se

rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete

la verità e la verità vi farà liberi».

Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati

schiavi di nessuno.

Come puoi dire: "Diventerete liberi"?».

Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette

il peccato è schiavo del peccato.

Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre.

Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.

So che siete discendenti di Abramo.

Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza

in voi.

Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate

quello che avete ascoltato dal padre vostro».

Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo».

Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo.

Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità

udita da Dio.

Questo, Abramo non l'ha fatto.

Voi fate le opere del padre vostro».

Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un

solo padre: Dio!».

Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono

uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Quello che i Giudei non avevano capito, è che si può essere schiavi in tanti modi,

anche di prigioni dorate, come quella della tradizione e dell’orgoglio vuoto

di sentirsi figli di Abramo.

Gesù tenta invano di far capire loro e a noi, che, se non facciamo l’esperienza

della vera libertà e della pienezza di vita in Lui, resteremo sempre prigionieri

di una religiosità soffocante e autocelebrativa.

E la reazione loro e nostra, è davvero emblematica; quella di rifiutare apertamente

la proposta d’amore del Signore in vista di una presunta filiazione a Dio, che

però non può essere autentica.

Gesù si limita ad osservare che, se fossimo davvero figli di Dio, avremmo

già riconosciuto la verità delle sue Parole.

Ma ciò, evidentemente, non avviene, perché preghiamo poco.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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