Della 1° settimana del Tempo Ordinario.
San Gregorio di
Nissa, vescovo.
Prima Lettura
La sua rivale
affliggeva Anna perché il Signore aveva reso sterile il suo grembo.
Dal primo libro di
Samuèle (1,1-8)
C'era un uomo di
Ramatàim, un Sufita delle montagne di Èfraim, chiamato Elkanà,
figlio di Ierocàm,
figlio di Elìu, figlio di Tocu, figlio di Suf, l'Efraimita.
Aveva due mogli, l'una
chiamata Anna, l'altra Peninnà.
Peninnà aveva figli,
mentre Anna non ne aveva.
Quest'uomo saliva ogni
anno dalla sua città per prostrarsi e sacrificare al Signore
degli eserciti a Silo,
dove erano i due figli di Eli, Ofni e Fineès, sacerdoti del Signore.
Venne il giorno in cui
Elkanà offrì il sacrificio.
Ora egli soleva dare
alla moglie Peninnà e a tutti i figli e le figlie di lei le loro parti.
Ad Anna invece dava
una parte speciale, poiché egli amava Anna, sebbene il
Signore ne avesse reso
sterile il grembo.
La sua rivale per
giunta l'affliggeva con durezza a causa della sua umiliazione,
perché il Signore
aveva reso sterile il suo grembo.
Così avveniva ogni
anno: mentre saliva alla casa del Signore, quella la
mortificava; allora
Anna si metteva a piangere e non voleva mangiare.
Elkanà, suo marito, le
diceva: «Anna, perché piangi?
Perché non mangi?
Perché è triste il tuo
cuore?
Non sono forse io per
te meglio di dieci figli?».
Parola di Dio.
Vangelo
Convertitevi e
credete nel Vangelo.
Dal Vangelo secondo
Marco (1,14-20) anno pari.
Dopo che Giovanni fu
arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il
vangelo di Dio, e
diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete
nel Vangelo».
Passando lungo il mare
di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone,
mentre gettavano le
reti in mare; erano infatti pescatori.
Gesù disse loro:
«Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini».
E subito lasciarono le
reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre,
vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo
fratello, mentre
anch'essi nella barca riparavano le reti.
Subito li chiamò.
Ed essi lasciarono il
loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni
e andarono dietro a
lui.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Incontrare Gesù è molto più
facile di quanto noi crediamo, e questo per un
semplice motivo; in realtà, è Lui
stesso che ci viene incontro nella nostra
quotidianità, nel nostro lavoro
di tutti i giorni, in mezzo a quelle occupazioni
che sembrano non riservarci proprio
niente di nuovo.
Lui non ha paura di sporcarsi di
unto se facciamo i meccanici e di farina se
siamo delle massaie.
Il Signore viene a cercarci per
le strade della normalità e dell’ordinarietà,
è proprio lì che semina un germe
di eternità.
È stata questa l’esperienza dei
primi chiamati; essi hanno riconosciuto,
nelle parole di questo
sconosciuto, la forza di una promessa che li avrebbe
portati a far un’esperienza di
Dio assolutamente nuova e straordinaria.
Gesù chiama anche noi a
conversione, per poter accogliere il Regno di Dio,
proprio nella quotidianità, per
poter vivere lì la luce del Vangelo.
Perciò , per riuscire a vedere il
Signore nella nostra vita, facciamoci
aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
ci abbandonare alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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