Della 32° settimana del Tempo Ordinario.
San Leone Magno,
Papa e dottore della Chiesa.
Prima Lettura
Ascoltate, o re,
perché impariate la sapienza.
Dal libro della
Sapienza (6,1-12)
Ascoltate, o re, e
cercate di comprendere; imparate, o governanti di tutta la terra.
Porgete l’orecchio,
voi dominatori di popoli, che siete orgogliosi di comandare
su molte nazioni.
Dal Signore vi fu dato
il potere e l’autorità dall’Altissimo; egli esaminerà le
vostre opere e scruterà
i vostri propositi: pur essendo ministri del suo regno,
non avete governato
rettamente né avete osservato la legge né vi siete comportati
secondo il volere di
Dio.
Terribile e veloce
egli piomberà su di voi, poiché il giudizio è severo contro
coloro che stanno in
alto.
Gli ultimi infatti
meritano misericordia, ma i potenti saranno vagliati con rigore.
Il Signore
dell’universo non guarderà in faccia a nessuno, non avrà riguardi
per la grandezza, perché
egli ha creato il piccolo e il grande e a tutti provvede
in egual modo.
Ma sui dominatori
incombe un’indagine inflessibile.
Pertanto a voi, o
sovrani, sono dirette le mie parole, perché impariate la
sapienza e non cadiate
in errore.
Chi custodisce
santamente le cose sante sarà riconosciuto santo, e quanti le
avranno apprese vi
troveranno una difesa.
Bramate, pertanto, le
mie parole, desideratele e ne sarete istruiti.
Parola di Dio.
Vangelo
Non si è trovato
nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio,
all'infuori di
questo straniero.
Dal Vangelo secondo
Luca (17,11-19) anno dispari.
Lungo il cammino verso
Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un
villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono
a distanza e dissero
ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!».
Appena li vide, Gesù
disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti».
E mentre essi
andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi
guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si
prostrò davanti a
Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo.
Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non
ne sono stati purificati dieci?
E gli altri nove dove
sono?
Non si è trovato
nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio,
all’infuori di questo
straniero?».
E gli disse: «Àlzati e
va’; la tua fede ti ha salvato!».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Sono solo lebbrosi, non
samaritani o ebrei.
Il dolore ci rende uguali,
elimina le differenze, la disperazione cuce
rapporti impensabili.
E urlano, chiedono salvezza,
chiedono di essere riammessi nel mondo dei vivi.
Gesù li ascolta ma chiede di
andare dai sacerdoti del tempio: la guarigione è in
un percorso, è progressiva, non è
mai tutta di colpo.
Ci vogliono degli anni per
convertirsi, degli anni per diventare veramente discepoli.
E si mettono in strada.
Trovatisi guariti ecco che le
differenze ritornano: i nove ebrei vanno al tempio
ma il samaritano non ha un
tempio, il suo è stato raso al suolo un secolo prima,
proprio dagli ebrei.
Allora si rivolge al Tempio.
E il Tempio, Gesù, la presenza di
Dio, lo accoglie e commenta amareggiato;
dieci sono stati sanati, uno solo
è stato salvato.
Non è vero che basta la salute!,
non è vero che la salute è tutto.
C’è di più; la salvezza.
La salvezza nel sentirsi amati,
di essere nel cuore di Dio, di essere donati al mondo.
L’ingratitudine è più difficile
da guarire della lebbra; ringraziamo e preghiamo
il Signore per la salvezza che ci
ha strappato dall’isolamento e dalla disperazione
e ci ha resi liberi.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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