Della 31° settimana del Tempo Ordinario.
San Carlo Borromeo,
Vescovo.
Prima Lettura
Sia che viviamo,
sia che moriamo, siamo del Signore.
Dalla lettera di san
Paolo apostolo ai Romani (14,7-12)
Fratelli, nessuno di
noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché
se noi viviamo,
viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore.
Sia che viviamo, sia
che moriamo, siamo del Signore.
Per questo infatti
Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore
dei morti e dei vivi.
Ma tu, perché giudichi
il tuo fratello?
E tu, perché disprezzi
il tuo fratello?
Tutti infatti ci
presenteremo al tribunale di Dio, perché sta scritto: «Io vivo, dice il
Signore: ogni ginocchio
si piegherà davanti a me e ogni lingua renderà gloria a Dio».
Quindi ciascuno di noi
renderà conto di se stesso a Dio.
Parola di Dio.
Vangelo
Vi sarà gioia nel
cielo per un solo peccatore che si converte.
Dal Vangelo secondo
Luca (15,1-10) anno dispari.
In quel tempo, si
avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
I farisei e gli scribi
mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e
mangia con loro».
Ed egli disse loro
questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde
una, non lascia le
novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta,
finché non la trova?
Quando l'ha trovata,
pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli
amici e i vicini e
dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora,
quella che si era
perduta".
Io vi dico: così vi
sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte,
più che per
novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna,
se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada
e spazza la casa e
cerca accuratamente finché non la trova?
E dopo averla trovata,
chiama le amiche e le vicine, e dice: "Rallegratevi con me,
perché ho trovato la
moneta che avevo perduto".
Così, io vi dico, vi è
gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore
che si converte».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Chi di noi non partirebbe a
cercare una pecora perduta per poi caricarsela sulle
spalle e tornarsene felici felice
all’ovile?
Chi di noi non metterebbe a
soqquadro la casa per trovare una piccola moneta
e, una volta ritrovatala,
inviterebbe tutte le vicine di casa per far festa?
Nessuno, Signore.
Non ti illudere; nessuno lo
farebbe.
Certo, magari qualcuno uscirebbe
lamentoso e snervato a cercare la pecora
smarrita ma, una volta ritrovata,
la caricherebbe di bastonate per sfogare la rabbia!
O cercherebbe la moneta fra le
assi del pavimento ma, una volta ritrovatala, non
la spenderebbe certo per far
festa!
Nessuno, Signore, solo Tu sei
capace di fare cose simili.
Solo Tu sei capace di tanta
generosità, di tanto bene, di tanta dolcezza.
Solo Tu sei capace di spalancare
il tuo cuore nell’accoglienza, solo Tu, Signore.
Noi siamo meschini e fragili, non
sappiamo gioire per il fratello ritrovato, non
sappiamo guardare il lato buono
delle cose, non sappiamo gioire come Tu sai gioire.
Insegnaci Tu, Signore, spiegaci Tu
come si fa, aiutaci Tu a diventare simili al
Padre che scruta l’orizzonte per
vedere se il figlio minore torna, se ripensa alla
sua scelta sciagurata.
Rendici misericordiosi con
l’aiuto della preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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