giovedì 30 settembre 2021

Il Vangelo del Venerdì 1 Ottobre 2021

 

Della 26° settimana del Tempo Ordinario.

S. Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa.

Prima Lettura

Abbiamo peccato contro il Signore, gli abbiamo disobbedito.

Dal libro del profeta Baruc (1,15-22)

Al Signore, nostro Dio, la giustizia; a noi il disonore sul volto, come oggi avviene

per l'uomo di Giuda e per gli abitanti di Gerusalemme, per i nostri re e per i nostri

capi, per i nostri sacerdoti e i nostri profeti e per i nostri padri, perché abbiamo

peccato contro il Signore, gli abbiamo disobbedito, non abbiamo ascoltato la

voce del Signore, nostro Dio, che diceva di camminare secondo i decreti che

il Signore ci aveva messo dinanzi.

Dal giorno in cui il Signore fece uscire i nostri padri dall'Egitto fino ad oggi noi ci

siamo ribellati al Signore, nostro Dio, e ci siamo ostinati a non ascoltare la sua voce.

Così, come accade anche oggi, ci sono venuti addosso tanti mali, insieme con la

maledizione che il Signore aveva minacciato per mezzo di Mosè, suo servo,

quando fece uscire i nostri padri dall'Egitto per concederci una terra in cui

scorrono latte e miele.

Non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, secondo tutte le parole

dei profeti che egli ci ha mandato, ma ciascuno di noi ha seguito le perverse

inclinazioni del suo cuore, ha servito dèi stranieri e ha fatto ciò che è male

agli occhi del Signore, nostro Dio.

Parola di Dio.

Vangelo

Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.

Dal Vangelo secondo Luca (10,13-16) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida!

Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in

mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere,

si sarebbero convertite.

Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.

E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo?

Fino agli inferi precipiterai!

Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me.

E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

È seria la salvezza, è molto seria.

Gesù è venuto per annunciare il volto di Dio, per convertire il cuore degli

uomini e orientarlo al bene assoluto della sua presenza.

Ha svelato il volto di un Dio misericordioso, grande nell’amore, che chiede

all’uomo amicizia e collaborazione, un volto già conosciuto da Israele ma

continuamente offuscato dall’incoerenza dagli uomini di religione.

È seria, la salvezza, chiede ascolto, chiede verità, chiede passione.

Molti, invece, rifiutano di ascoltare il Signore; sanno già tutto, sono figli

di Israele, hanno la promessa in tasca, cos’hanno da temere?

Sono gli altri, le città pagane che subiranno il castigo divino!

E Gesù li ammonisce; guai a chi presume di non avere bisogno di salvezza!

Guai a chi crede di credere, a chi pensa di sapere già tutto.

Così per noi; quanto è difficile parlare di Gesù ai cristiani; sanno già tutto!

Troppo spesso viviamo la nostra fede come una cosa scontata, come una buona

abitudine che ha bisogno solo di essere custodita e nulla più; quanto ci sbagliamo!

Tutto vero, amici, e io ne so qualche cosa, purtroppo, ma questa è un’altra storia.

Prendiamo sul serio chi ci prende sul serio, mettiamoci in discussione perché la

Parola dimori in noi con abbondanza e porti frutti di conversione,

attraverso la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

mercoledì 29 settembre 2021

Il Vangelo del Giovedì 30 Settembre 2021

 

Della 26° settimana del Tempo Ordinario.

San Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa.

Prima Lettura

Esdra aprì il libro della legge e benedisse il Signore,

e tutto il popolo rispose: Amen, amen!

Dal libro di Neemìa (8,1-4a.5-6.7b-12)

In quei giorni, tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti

alla porta delle Acque e disse allo scriba Esdra di portare il libro della legge di

Mosè, che il Signore aveva dato a Israele.

Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti

all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.

Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce

fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano

capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge.

Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.

Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti;

come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi.

Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando

le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.

I leviti spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi.

Essi leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso,

e così facevano comprendere la lettura.

Neemia, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che

ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato

al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!».

Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.

Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate

porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al

Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».

I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo;

non vi rattristate!».

Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni e a esultare con

grande gioia, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.

Parola di Dio.

Vangelo

La vostra pace scenderà su di lui.

Dal Vangelo secondo Luca (10,1-12) ano dispari.

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti

a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!

Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!

Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca,

né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”.

Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti

ritornerà su di voi.

Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora

ha diritto alla sua ricompensa.

Non passate da una casa all’altra.

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto,

guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”.

Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e

dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la

scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”.

Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Per la seconda volta Luca parla di missione e questa volta a proposito di un gruppo

numeroso di discepoli che richiamano i settanta anziani chiamati a sostenere Mosè

nella gestione della giustizia del popolo di Israele.

Come a dire che la missione non è affare di discepoli specializzati, non richiede

un patentino speciale ma è la dimensione abituale di ogni discepolo.

O siamo missionari là dove viviamo, cioè capaci, con la nostra vita, di dire Cristo,

o non siamo Chiesa.

Come quando ci innamoriamo e tutti si accorgono dello stato euforico che stiamo

vivendo, così il discepolo che vive il Vangelo lo comunica prima con la sua

quotidianità che con le parole.

E Gesù spiega il modo di annunciare; non da navigatori solitari ma in coppia,

cioè in comunione perché la Chiesa non è composta da leader carismatici ma

da fratelli, senza grandi mezzi o strutture (anche se la storia ce ne ha consegnati

tanti occorre avere il coraggio di sbarazzarsi di ciò che non è utile al Regno!),

come bene ci sta ricordando Papa Francesco, condividendo fino in fondo le gioie

e le speranze di coloro che evangelizziamo.

Il volto di Chiesa che dobbiamo ancora completare parte proprio dalla consapevolezza

che dobbiamo tornare a dire il Cristo a coloro che pensano di conoscerlo,

facendoci aiutare dalla preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

Il Vangelo del Mercoledì 29 Settembre 2021

 

Della 26° settimana del Tempo Ordinario.

Santi Michele, Gabriele e Raffaele, Arcangeli.

Prima Lettura

Mille migliaia lo servivano.

Dal libro del profeta Daniele (7,9-10.13-14)

Io continuavo a guardare, quand’ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise.

La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come

la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente.

Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano

e diecimila miriadi lo assistevano.

La corte sedette e i libri furono aperti.

Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno

simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.

Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il

suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.

Parola di Dio.

Vangelo

Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo.

Dal Vangelo secondo Giovanni (1,47-51) anno dispari.

In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco

davvero un Israelita in cui non c’è falsità».

Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?».

Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto

l’albero di fichi».

Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!».

Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi?

Vedrai cose più grandi di queste!».

Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di

Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Sono angeli speciali, ”super”, che Dio invia in casi particolari.

Arcangeli che lavorano alla diffusione del Regno e che sono nostri alleati nella

lotta contro la parte oscura della realtà.

Volano, gli angeli.

Nelle nostre vite, nelle nostre vicende, nelle nostre fatiche.

Volano, questi compagni di Dio, puri spiriti parte della realtà che interagiscono con noi.

Sono presenti nella Bibbia e guai a toglierli dal nostro orizzonte di fede!

Esistono e operano, anche se una certa cultura scientifica storce il naso davanti

a tutto ciò che non si può misurare e catalogare.

Ma, grazie al cielo, la realtà è molto più ampia di ciò che riusciamo a vedere.

E tutte le nostre scoperte scientifiche e le nostre abilità non sono riuscite ad

analizzare che il 4% dell'universo.

Nel restante 96% mettiamoci questi amici di Dio che lavorano alla diffusione del Regno!

Oggi la Bibbia ci ricorda tre di loro, angeli con compiti particolari; Gabriele che

Dio utilizza per inviare dei messaggi, Raffaele che ci accompagna nel cammino

e ci guarisce e Michele, che combatte per noi.

A volte ho l’impressione che li lasciamo disoccupati, e non ci ricordiamo affatto

di coinvolgerli nelle nostre vicende.

Chiedere aiuto a Gabriele per riallacciare una comunicazione difficile, invocare

Raffaele per la cura di una persona amata, pregare Michele che ci aiuta a superare

il maligno, sono modi concreti di sentirli accanto a noi.

Perciò, facciamoci aiutare dalla preghiera per riuscire a credere negli angeli custodi.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

 

giovedì 23 settembre 2021

Il Vangelo del Venerdì 24 Settembre 2021

 

Della 25° settimana del Tempo Ordinario.

Beata Vergine Maria della Mercede, Maria misericordiosa.

Prima Lettura

Ancora un po’ di tempo e io riempirò questa casa della mia gloria.

Dal libro di Aggèo (1,15b-2,9)

L'anno secondo del re Dario, il ventuno del settimo mese, per mezzo del profeta

Aggèo fu rivolta questa parola del Signore:

«Su, parla a Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, a Giosuè,

figlio di Iosadàk, sommo sacerdote, e a tutto il resto del popolo, e chiedi: Chi

rimane ancora tra voi che abbia visto questa casa nel suo primitivo splendore?

Ma ora in quali condizioni voi la vedete?

In confronto a quella, non è forse ridotta a un nulla ai vostri occhi?

Ora, coraggio, Zorobabele-oracolo del Signore-, coraggio, Giosuè, figlio di

Iosadàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto del paese-oracolo del Signore-e

al lavoro, perché io sono con voi-oracolo del Signore degli eserciti-, secondo la

parola dell’alleanza che ho stipulato con voi quando siete usciti dall’Egitto; il

mio spirito sarà con voi, non temete.

Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un po’ di tempo e io scuoterò il cielo

e la terra, il mare e la terraferma.

Scuoterò tutte le genti e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò

questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti.

L’argento è mio e mio è l’oro, oracolo del Signore degli eserciti.

La gloria futura di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore

degli eserciti; in questo luogo porrò la pace».

Oracolo del Signore degli eserciti.

Parola di Dio.

Vangelo

Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.

Dal Vangelo secondo Luca (9,18-22) anno dispari.

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare.

I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono

che io sia?».

Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi

profeti che è risorto».

Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?».

Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».

Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.

«Il Figlio dell’uomo-disse-deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani,

dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Non è solo Erode a interrogarsi sull’identità di Gesù, ma tutte le folle, coloro, cioè,

che non sanno cosa pensare del falegname di Nazareth che si è improvvisato profeta.

Le opinioni sono le più disparate ma tutte convergono verso una soluzione; la

predicazione del Battista è ricominciata e la profezia, finalmente, è tornata ad

incoraggiare Israele.

Erode non ha fermato la Parola, e non riusciranno a farlo nemmeno i nemici del Signore.

La Parola che Dio manda fra gli uomini cresce senza mai fermarsi, dilaga, incendia

i cuori, incoraggia e converte, quale potere umano potrà mai fermarla?

Ma non è sufficiente fermarsi all’ammirazione nei confronti del Maestro, bisogna

lasciarsi interrogare dalla sua provocazione; chi è Gesù per me?

Non diamo risposte scontate o da catechismo, lasciamo che questa domanda

frulli nella nostra mente per tutto il tempo che è necessario.

E diamo una risposta sincera, come Gesù vuole.

Per alcuni di noi Gesù è nostalgia, inquietudine, desiderio.

Per altri è un mistero irrisolto e il suo nome suscita mille dubbi.

Guardiamolo diritto negli occhi, il Signore, e rispondiamogli con tutta sincerità,

attraverso l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

mercoledì 22 settembre 2021

Il Vangelo del Giovedì 23 Settembre 2021

 

Della 25° settimana del Tempo Ordinario.

San Pio da Pietrelcina, sacerdote cappuccino.

Prima Lettura

Ricostruite la mia casa, in essa mi compiacerò.

Dal libro di Aggèo (1,1-8)

L’anno secondo del re Dario, il primo giorno del sesto mese, questa parola del

Signore fu rivolta per mezzo del profeta Aggèo a Zorobabele, figlio di Sealtièl,

governatore della Giudea, e a Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote.

«Così parla il Signore degli eserciti: Questo popolo dice: “Non è ancora venuto

il tempo di ricostruire la casa del Signore!”».

Allora fu rivolta per mezzo del profeta Aggèo questa parola del Signore: «Vi

sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte,

mentre questa casa è ancora in rovina?

Ora, così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento!

Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi

la fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete

riscaldati; l’operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto forato.

Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento!

Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa.

In essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria, dice il Signore».

Parola di Dio.

Vangelo

Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento

dire queste cose?

Dal Vangelo secondo Luca (9,7-9) anno dispari.

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non

sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti»,

altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».

Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del

quale sento dire queste cose?».

E cercava di vederlo.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

A volte ritornano.

Non sa che pensare Erode, sentendo parlare di Gesù.

Pensava di avere risolto la questione Giovanni Battista, uccidendolo.

E invece! Il problema è riemerso, più rognoso di prima.

Il falegname di Nazareth ha la fama di essere addirittura il Battista risorto.

Che guaio!

È sempre così il potere; pensa di risolvere i problemi con azioni di forza, con la

violenza, crede di limitare la libertà umana con l’arroganza e metodi spicci.

Giovanni è stato ucciso a causa di una stupida promessa fatta davanti agli ospiti

e per la perfidia di una donna irritata dalle parole senza freno del profeta.

Erodiade ha ricevuto la testa del Battista su un vassoio.

Ma la Parola ha continuato a denunciare le nefandezze di ieri e di oggi, a condurre

verso la libertà, verso la pienezza gli uomini che hanno il coraggio di ascoltarla.

Non sanno che pensare coloro che credono di avere liquidato la profezia, zittito la

verità, manipolato la religione.

Gesù continua ad interrogare e ad inquietare, e la sua Parola corre veloce, da bocca

ad orecchio, da cuore a cuore, da vita a vita, di anno in anno, fino a giungere a

ciascuno di noi.

Senza che nessun Erode la possa fermare.

Vero, amici, la Parola entra dappertutto e quando entra, converte.

Perciò, leggiamo ogni giorno la Parola del Signore e, trasmettiamola a chi

incontriamo, facendoci aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

Il Vangelo del Mercoledì 22 Settembre 2021

 

Della 25° settimana del Tempo Ordinario.

San Maurizio e Compagni, martiri della Legione Tebea.

Prima Lettura

Nella nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati.

Dal libro di Esdra (9,5-9)

Io, Esdra, all’offerta della sera mi alzai dal mio stato di prostrazione e, con il

vestito e il mantello laceri, caddi in ginocchio e stesi le mani al Signore, mio Dio,

e dissi: «Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare la faccia verso di te, mio

Dio, poiché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa; la nostra

colpa è grande fino al cielo.

Dai giorni dei nostri padri fino ad oggi noi siamo stati molto colpevoli, e per le nostre

colpe noi, i nostri re, i nostri sacerdoti siamo stati messi in potere di re stranieri, in

preda alla spada, alla prigionia, alla rapina, al disonore, come avviene oggi.

Ma ora, per un po’ di tempo, il Signore, nostro Dio, ci ha fatto una grazia: di

lasciarci un resto e darci un asilo nel suo luogo santo, e così il nostro Dio ha fatto

brillare i nostri occhi e ci ha dato un po’ di sollievo nella nostra schiavitù.

Infatti noi siamo schiavi; ma nella nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha

abbandonati: ci ha resi graditi ai re di Persia, per conservarci la vita ed erigere

il tempio del nostro Dio e restaurare le sue rovine, e darci un riparo in Giuda

e a Gerusalemme».

Parola di Dio.

Vangelo

Li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi.

Dal Vangelo secondo Luca (9,1-6) anno dispari.

In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti

i demòni e di guarire le malattie.

E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.

Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane,

né denaro, e non portatevi due tuniche.

In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite.

Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la

polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».

Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando

la buona notizia e operando guarigioni.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La forza ci deriva dal Signore, non facciamo opera di auto convincimento.

Ed anche il potere di far fuggire la parte oscura e tenebrosa della realtà e di guarire l

e nostre fragilità ci proviene dal Signore.

Ricordiamocelo quando organizziamo la nostra pastorale, quando immaginiamo

delle strategie di evangelizzazione, quando costruiamo percorsi di Chiesa.

Gesù, inviando i suoi discepoli a preparargli la strada, è diretto ed efficace; siamo

chiamati a raccontare di Lui, mettendoci da parte.

E a farlo senza contare sui mezzi, senza illuderci che siano le nostre capacità

ad attirare le persone.

La Chiesa è trasparenza della sua presenza e meno ingombra la visuale e meglio

è per tutti.

La forza ci deriva dal Signore, perciò ogni azione pastorale, ogni scelta va pensata,

fecondata e accompagnata dalla preghiera, per attingere la forza.

L’unico potere che la Chiesa accetta (o che dovrebbe accettare) è quello di far

fuggire la tenebra, di guarire le malattie profonde che ci mettono in profonda

distonia con noi stessi.

Forza e potere ci sono dati per annunciare il Forte e il Potente che si è fatto

debole e servo.

Questo è l’unico metro per valutare il nostro essere Chiesa!

Certo, amici, facciamoci servi umili per servire la Chiesa con l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.