Della 3° settimana di Quaresima.
San Luigi Orione,
sacerdote e fondatore.
Prima lettura dal libro
del profeta Osèa (14,2-10)
Così dice il Signore:
«Torna, Israele, al Signore, tuo Dio, poiché hai inciampato
nella tua iniquità.
Preparate le parole da
dire e tornate al Signore; ditegli: "Togli ogni iniquità,
accetta ciò che è
bene: non offerta di tori immolati, ma la lode delle nostre labbra.
Assur non ci salverà, non
cavalcheremo più su cavalli, né chiameremo più "dio
nostro" l'opera
delle nostre mani, perché presso di te l'orfano trova misericordia".
Io li guarirò dalla
loro infedeltà, li amerò profondamente, poiché la mia ira si è
allontanata da loro.
Sarò come rugiada per
Israele; fiorirà come un giglio e metterà radici come un
albero del Libano, si
spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell'olivo
e la fragranza del
Libano.
Ritorneranno a sedersi
alla mia ombra, faranno rivivere il grano, fioriranno
come le vigne, saranno
famosi come il vino del Libano.
Che ho ancora in
comune con gli ìdoli, o Èfraim?
Io l'esaudisco e
veglio su di lui; io sono come un cipresso sempre verde, il tuo
è opera mia.
Chi è saggio comprenda
queste cose, chi ha intelligenza le comprenda; poiché rette
sono le vie del Signore,
i giusti camminano in esse, mentre i malvagi v'inciampano».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco
(12,28b-34) anno dispari.
In quel tempo, si
avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il
primo di tutti i
comandamenti?».
Gesù rispose: «Il
primo è: "Ascolta, Israele!
Il Signore nostro Dio
è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo
cuore e con tutta la
tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza".
Il secondo è questo:
"Amerai il tuo prossimo come te stesso".
Non c'è altro
comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse:
«Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico
e non vi è altri
all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l'intelligenza
e con tutta la forza e
amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli
olocàusti e i
sacrifici».
Vedendo che egli aveva
risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano
dal regno di Dio».
E nessuno aveva più il
coraggio di interrogarlo.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Mi sembra il minimo che nessuno
avesse il coraggio di interrogare Gesù!
Il dottore della Legge gli pone
una domanda ma non per ascoltare una risposta;
vuole mettere in imbarazzo il
Signore!
I rabbini del tempo, una parte di
loro almeno, sostenevano che bisognasse
scrupolosamente osservare tutti e
seicento i precetti, che non ve ne fosse uno
più importante di altri.
Gesù, invece, aiuta il
malcapitato a riflettere su cosa è essenziale nella
sovrabbondanza di precetti e
questi, giustamente, riporta lo Shemà, la preghiera
più importante per gli ebrei,
quella che fa memoria della presenza di Dio e un altro
comando, considerato essenziale
da uno dei rabbini più seguiti dell’epoca, Hillel.
Ottenuta la risposta Gesù lo
liquida; bene, bravo, vivi quello che hai detto.
Che imbarazzo!
A volte anche noi riduciamo la
fede a disquisizione, a grandi convegni, a teorie
teologiche, senza lasciare che la
Parola di Dio fecondi e cambi le nostre vite.
Evitiamo di ridurre la fede a
teoria ma applichiamola nella concretezza delle
nostre scelte, per non fare come
il teologo del Vangelo di oggi, che deve
ammettere a se stesso di dover
ancora iniziare a imparare ad amare, facendoci
aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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