venerdì 5 marzo 2021

Il Vangelo del Sabato 6 Marzo 2021

 

Della 2° settimana di Quaresima.

Beata Rosa da Viterbo, vergine.

Prima lettura dal libro del profeta Michèa (7, 14-15. 18-20)

Pasci il tuo popolo con la tua verga, il gregge della tua eredità, che sta solitario nella

Foresta tra fertili campagne; pascolino in Basan e in Gàlaad come nei tempi antichi.

Come quando sei uscito dalla terra d'Egitto, mostraci cose prodigiose.

Quale dio è come te, che toglie l'iniquità e perdona il peccato al resto della sua eredità?

Egli non serba per sempre la sua ira, ma si compiace di manifestare il suo amore.

Egli tornerà ad avere pietà di noi, calpesterà le nostre colpe.

Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.

Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà, ad Abramo il tuo amore, come hai

giurato ai nostri padri fin dai tempi antichi.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca (15, 1-3. 11-32) anno dispari.

In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.

I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e

mangia con loro».

Ed egli disse loro questa parabola:

«Un uomo aveva due figli.

Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio

che mi spetta".

Ed egli divise tra loro le sue sostanze.

Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un

paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto.

Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia

ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.

Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione,

che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci.

Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno

gli dava nulla.

Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in

abbondanza e io qui muoio di fame!

Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e

davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio.

Trattami come uno dei tuoi salariati".

Si alzò e tornò da suo padre.

Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse

incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.

Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono

più degno di essere chiamato tuo figlio".

Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo

indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi.

Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché

questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato".

E cominciarono a far festa.

Il figlio maggiore si trovava nei campi.

Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei

servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo.

Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello

grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo".

Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo.

Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai

disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per

far festa con i miei amici.

Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze

con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso".

Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;

ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed

è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

È un padre prodigo, il Dio di Gesù, che accetta di essere messo in discussione

dai due figli irrequieti che di lui hanno una pessima idea.

Dal fratello minore che pensa di essere soffocato, nella casa paterna, di non avere

libertà, icona dei tanti che pensano che Dio sia un ostacolo alla loro felicità.

Figlio che pretende un’eredità che non gli è dovuta, che sperpera tutto il denaro

del padre e tutta la sua dignità.

E che quando si ritrova nella miseria non si converte, come a volte immaginiamo, ma

ragiona sulle scelte e cerca ancora di manipolare il padre facendo la parte del pentito.

Padre messo in discussione dal fratello maggiore che pensa di essere a servizio di

un padrone avaro e che non capisce la sua logica, icona dei tanti che credono

per dovere, che di Dio hanno un’idea piccina come sono loro.

Il padre, invece, è così diverso.

Lascia partire il figlio senza fargli violenza, senza ricattarlo, sperando che,

stando lontano, forse cambierà idea.

Osserva dal lontano l’orizzonte sperando di rivederlo, gli corre incontro (cosa

sconveniente!) non gli chiede ragione delle sue scelte.

Esce per rendere ragione al fratello maggiore sperando di convincerlo.

Che Dio un Dio così, ma facciamo fatica a riconoscerlo, per riuscirci,

fortunatamente abbiamo la preghiera che ci può aiutare!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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