Della 5° settimana di Quaresima.
Maria Santissima
Addolorata di Castelpetroso, Apparizione.
Prima lettura.
Io muoio innocente.
Dal libro del profeta
Daniele (13,42-62) forma breve.
In quei giorni, la
moltitudine condannò Susanna a morte.
Allora Susanna ad alta
voce esclamò: «Dio eterno, che conosci i segreti, che
conosci le cose prima
che accadano, tu lo sai che hanno deposto il falso contro di me!
Io muoio innocente di
quanto essi iniquamente hanno tramato contro di me».
E il Signore ascoltò
la sua voce.
Mentre Susanna era
condotta a morte, il Signore suscitò il santo spirito di un giovanetto,
chiamato Daniele, il
quale si mise a gridare: «Io sono innocente del sangue di lei!».
Tutti si voltarono
verso di lui dicendo: «Che cosa vuoi dire con queste tue parole?».
Allora Daniele, stando
in mezzo a loro, disse: «Siete così stolti, o figli d'Israele?
Avete condannato a
morte una figlia d'Israele senza indagare né appurare la verità!
Tornate al tribunale,
perché costoro hanno deposto il falso contro di lei».
Il popolo tornò subito
indietro e gli anziani dissero a Daniele: «Vieni, siedi in mezzo
a noi e facci da
maestro, poiché Dio ti ha concesso le prerogative dell'anzianità».
Daniele esclamò:
«Separàteli bene l'uno dall'altro e io li giudicherò».
Separàti che furono,
Daniele disse al primo: «O uomo invecchiato nel male!
Ecco, i tuoi peccati
commessi in passato vengono alla luce, quando davi sentenze
ingiuste, opprimendo
gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre il Signore
ha detto: Non
ucciderai il giusto e l'innocente.
Ora, dunque, se tu hai
visto costei, di': sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?».
Rispose: «Sotto un
lentìsco».
Disse Daniele: «In
verità, la tua menzogna ti ricadrà sulla testa.
Già l'angelo di Dio ha
ricevuto da Dio la sentenza e ti squarcerà in due».
Allontanato questi,
fece venire l'altro e gli disse: «Stirpe di Canaan e non di
Giuda, la bellezza ti
ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore!
Così facevate con le
donne d'Israele ed esse per paura si univano a voi.
Ma una figlia di Giuda
non ha potuto sopportare la vostra iniquità.
Dimmi dunque, sotto
quale albero li hai sorpresi insieme?».
Rispose: «Sotto un
léccio».
Disse Daniele: «In
verità anche la tua menzogna ti ricadrà sulla testa.
Ecco, l'angelo di Dio
ti aspetta con la spada in mano, per tagliarti in due
e così farti morire».
Allora tutta
l'assemblea proruppe in grida di gioia e benedisse Dio, che salva
coloro che sperano in
lui.
Poi, insorgendo contro
i due anziani, ai quali Daniele aveva fatto confessare con
la loro bocca di avere
deposto il falso, fece loro subire la medesima pena che
avevano tramato contro
il prossimo e, applicando la legge di Mosè, li fece morire.
In quel giorno fu
salvato il sangue innocente.
Parola di Dio.
Vangelo.
Io sono la luce del
mondo.
Dal Vangelo secondo Giovanni
(8,1-11) anno dispari.
In quel tempo, Gesù si
avviò verso il monte degli Ulivi.
Ma al mattino si recò
di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui.
Ed egli sedette e si
mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i
farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero
in mezzo e gli
dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.
Ora Mosè, nella Legge,
ci ha comandato di lapidare donne come questa.
Tu che ne dici?».
Dicevano questo per
metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si
mise a scrivere col dito per terra.
Tuttavia, poiché
insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi
è senza peccato, getti
per primo la pietra contro di lei».
E, chinatosi di nuovo,
scriveva per terra.
Quelli, udito ciò, se
ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e
la donna era là in mezzo.
Allora Gesù si alzò e
le disse: «Donna, dove sono?
Nessuno ti ha
condannata?».
Ed ella rispose:
«Nessuno, Signore».
E Gesù disse:
«Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
A Gesù viene intessuta una
trappola straordinaria, ammettiamolo.
Una donna è colta in flagrante
adulterio.
È il Sinedrio che l’ha condannata
a morte, quando la pena di morte
è riservata ai romani.
Gesù si schiererà con
l’oppressore?
O riconoscerà il giudizio
illegittimo del Sinedrio?
È Mosè che ha prescritto la
condanna a morte; oserà contraddire una
legge divina l’anarchico
falegname?
La condannerà, come dice Mosè, e
il padre misericordioso si ritirerà in
buon ordine per lasciar spazio al
Dio giudice?
Una trappola splendida, non c’è
che dire.
Gesù si china e riflette.
Fa ciò che loro non vogliono
fare, compie ciò che ogni legge, ogni giudizio
(anche religioso) deve fare;
chinarsi, cioè piegarsi nell’umiltà e riflettere.
Scrive, ora, il Nazareno.
Scrive sul selciato del Tempio,
sulla pietra.
La legge scritta nella pietra con
le parole stesse di Dio, incise a fuoco e consegnata
a Mosè è stata tradita, svilita,
asservita a costumi e tradizioni solo umane,
piccine e meschine.
Sì, questa donna ha tradito il
marito.
Ma il popolo di Israele ha
tradito lo spirito autentico della Legge.
Richiama all’essenziale, il
figlio di Dio, riscrive sulla pietra la legge che gli
uomini hanno adattato e
stravolto.
Questo è un insegnamento anche
per noi; prima di condannare e giudicare,
pieghiamoci, riflettiamo e
chiediamo aiuto alla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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