giovedì 11 febbraio 2021

Il Vangelo del Venerdì 12 Febbraio 2021

 

Della 5° settimana del Tempo Ordinario.

Santi Martiri di Abitina cristiani.

Prima lettura dal libro della Gènesi (3,1-8)

Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto

e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: "Non dovete mangiare di alcun

albero del giardino"?».

Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo

mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non

dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete"».

Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto!

Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi

e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male».

Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi

e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi

ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò.

Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi;

intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.

Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino

alla brezza del giorno, e l'uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del

Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Marco (7,31-37) anno dispari.

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne,

venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.

Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano.

Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con

la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro

e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!».

E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua

e parlava correttamente.

E comandò loro di non dirlo a nessuno.

Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore,

dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Fa bene ogni cosa, il Signore Gesù, allora come oggi.

Fa parlare i muti e udire i sordi.

Noi, sordi ai richiami di Dio, storditi dalle troppe informazioni che abbiamo,

travolti dagli impegni, dalle chiacchiere televisive, dai comizi, dagli opinionisti.

E resi muti in un mondo che non sa ascoltare e che ci fa diventare delle

fotocopie, che ci obbliga a schierarci da una parte o da un’altra, sempre in

conflitto, sempre in affanno.

Ci libera le orecchie, il Signore Gesù, ci permette di ascoltare la Parola come

mai l’abbiamo ascoltata, senza cantilene, senza insopportabili prediche, senza

paroloni incomprensibili.

E ci permette di parlare, di dire, di raccontare le grandi opere che Egli compie

in ciascuno di noi.

Incontrarlo ci apre ad una dimensione nuova, conoscerlo ci spalanca la

mente e gli orizzonti.

Sì; fa bene ogni cosa il Signore, ci cambia prospettiva.

Senza clamore, senza sbandierare ai quattro venti la nostra fede, senza fare gli ossessi.

Fa bene ogni cosa, il Signore; ci spalanca ad una visione di fede, tutto acquista

senso, tutto assume una coloritura diversa.

Fa bene ogni cosa, il Signore, ancora oggi, se lo lasciamo fare; lasciamolo

fare, allora, aiutandoci con la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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