lunedì 22 febbraio 2021

Il Vangelo del Martedì 23 Febbraio 2021

 

Della 1° settimana di Quaresima.

San Policarpo, Vescovo e Martire.

Prima lettura dal libro del profeta Isaìa (55,10-11)

Così dice il Signore: «Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi

ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare,

perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola

uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò

che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata».

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Matteo (6,7-15) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole

come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole.

Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete

bisogno prima ancora che gliele chiediate.

Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo

nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma

liberaci dal male.

Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli

perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre

vostro perdonerà le vostre colpe».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Nel deserto riscopriamo il valore e il dono della preghiera.

Quella preghiera che, giorno per giorno, feconda i nostri giorni e cambia il

nostro modo di vedere la vita.

Facciamo fatica a pregare, tutti, anche dopo molti anni di tentativi e di

esperienza, anche se siamo dei discepoli navigati.

Alla fine del percorso non ci resta che arrenderci all’evidenza, ammettere la

nostra incapacità e chiedere al Signore di insegnarci Lui a pregare.

La preghiera che ci consegna, l’unica che Egli ci ha donato, è colma della sua

interiorità, del suo slancio verso il Padre, della sua ricerca intima di Dio.

Un Dio che è Padre/madre, che ci invita a riconoscerci parte di un tutto, che ci

chiede di elemosinare ciò che riempie il quotidiano restando capaci di guardare

all’essenziale e all’altrove.

Riscopriamo questa preghiera, in queste settimane, facciamola nostra,

gustiamola, ripetiamola spesso durante lo scorrere dei giorni.

È la preghiera che meglio parla di Dio, e di noi.

Siamo figli di un padre straordinario, siamo discepoli di un Dio che ci fa

crescere e ci conduce verso la pienezza.

E ancora chiediamo che ogni uomo scopra o riscopra il volto del Padre,

attraverso la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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