domenica 31 gennaio 2021

Il Vangelo del Lunedì 1 Febbraio 2021

 

Della 4° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Brigida d'Irlanda.

Prima lettura dalla lettera agli Ebrei (11,32-40)

Fratelli, che dirò ancora?

Mi mancherebbe il tempo se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone,

di Iefte, di Davide, di Samuèle e dei profeti; per fede, essi conquistarono regni,

esercitarono la giustizia, ottennero ciò che era stato promesso, chiusero le fauci

dei leoni, spensero la violenza del fuoco, sfuggirono alla lama della spada,

trassero vigore dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero

invasioni di stranieri.

Alcune donne riebbero, per risurrezione, i loro morti.

Altri, poi, furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta,

per ottenere una migliore risurrezione.

Altri, infine, subirono insulti e flagelli, catene e prigionia.

Furono lapidati, torturati, tagliati in due, furono uccisi di spada, andarono in giro

coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati-di loro il mondo

non era degno!-, vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terra.

Tutti costoro, pur essendo stati approvati a causa della loro fede, non ottennero ciò

che era stato loro promesso: Dio infatti per noi aveva predisposto qualcosa di meglio,

affinché essi non ottenessero la perfezione senza di noi.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Marco (5,1-20) anno dispari.

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all'altra riva del mare,

nel paese dei Gerasèni.

Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da

uno spirito impuro.

Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche

con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato

le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo.

Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si

percuoteva con pietre.

Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce,

disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo?

Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!».

Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest'uomo!».

E gli domandò: «Qual è il tuo nome?».

«Il mio nome è Legione-gli rispose-perché siamo in molti».

E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.

C'era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo.

E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi».

Glielo permise.

E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si

precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.

I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne

e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto.

Giunsero da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che

era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura.

Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato

e il fatto dei porci.

Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.

Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava

di poter restare con lui.

Non glielo permise, ma gli disse: «Va' nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò

che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te».

Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva

fatto per lui e tutti erano meravigliati.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

È furioso, l’indemoniato, sconquassato da una schizofrenia profonda, in lui

abita una moltitudine.

I suoi concittadini, intimoriti dalle sue intemperanze, lo hanno relegato nel

cimitero del paese, lontano dal borgo, dopo avere tentato di incatenarlo.

Che vita terribile è quella di quest’uomo!

Al tempo di Gesù molte manifestazioni incomprensibili erano legate al demonio,

anche eventi patologici come le malattie psichiatriche.

E Marco, nei suoi racconti, ci descrive sempre degli indemoniati feroci con loro

stessi che si fanno del male, si percuotono, si gettano nelle fiamme.

Come a lasciar intendere che chi si fa del male è in preda alla tenebra, così la

depressione, la sfiducia di sé, l’autolesionismo.

Gesù prende a cuore il destino di questo pover’uomo che abita fra le tombe e lo libera.

Se una parte di noi stessi tende ad affossarci o ad esaltarci inopinatamente, se siamo

oppressi dall’immagine di noi stessi che proviene dalla paura o dall’arroganza,

Gesù ci guarisce e ci ridona dignità e libertà.

Non così i concittadini dell’ex-indemoniato, molto più preoccupati dalla perdita

dei maiali che dalla miracolosa guarigione del loro amico!

Ecco il grave errore che facciamo spesso anche noi, impariamo da Gesù, non

dobbiamo avere paura, ma preghiamo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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