lunedì 9 novembre 2020

Il Vangelo del Martedì 10 Novembre 2020

 

Della 32° settimana del Tempo Ordinario.

San Leone Magno, Papa e dottore della Chiesa.

Prima lettura dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito (2,1-8.11-14)

Carissimo, insegna quello che è conforme alla sana dottrina.

Gli uomini anziani siano sobri, dignitosi, saggi, saldi nella fede, nella

carità e nella pazienza.

Anche le donne anziane abbiano un comportamento santo: non siano maldicenti

né schiave del vino; sappiano piuttosto insegnare il bene, per formare le giovani

all’amore del marito e dei figli, a essere prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone,

sottomesse ai propri mariti, perché la parola di Dio non venga screditata.

Esorta ancora i più giovani a essere prudenti, offrendo te stesso come esempio di

opere buone: integrità nella dottrina, dignità, linguaggio sano e irreprensibile, perché

il nostro avversario resti svergognato, non avendo nulla di male da dire contro di noi.

È apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna

a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà,

con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione

della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.

Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé

un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca (17,7-10) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare

il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”?

Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi,

finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”?

Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?

Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato,

dite: “Siamo servi inutili.

Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Abbiamo scoperto la bellezza del Dio di Gesù, abbiamo aderito alla sua proposta,

abbiamo accolto la Parola e l'abbiamo lasciata fiorire in noi stessi, cambiando

la nostra vita, illuminandola.

Gioiamo nel lavorare nella vigna del Signore, siamo colmi di stupore nell’incontrare

altri uomini e donne che come noi si sono fidati del Nazareno.

Sì, noi crediamo, con forza, con determinazione, con fatica.

E cerchiamo di leggere il mondo da una prospettiva altra. Alta.

Forse siamo anche impegnati in qualche servizio ecclesiale, dal più modesto al più

impegnativo, forse abbiamo anche delle responsabilità nelle comunità.

Proprio a noi, proprio a chi ha maggiori incarichi il Signore ricorda una verità

disarmante; è Lui che agisce, non noi.

Il mondo è già salvo, non dobbiamo salvarlo noi.

Perciò siamo gioiosamente servi inutili.

Perciò veri. Perciò liberi.

Non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, dobbiamo solo diventare trasparenza

affinché, attraverso i nostri gesti, la gente veda il volto di Dio, con la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri

debitori, e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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