lunedì 5 ottobre 2020

Il Vangelo del Martedì 6 Ottobre 2020

Della 27° settimana del Tempo Ordinario.

San Bruno di Monaco, sacerdote e monaco.

Prima lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (1,13-24)

Fratelli, voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo

nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo,

superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali,

accanito com'ero nel sostenere le tradizioni dei padri.

Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la

sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi

in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare

a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia

e poi ritornai a Damasco.

In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa

e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro,

se non Giacomo, il fratello del Signore.

In ciò che vi scrivo-lo dico davanti a Dio-non mentisco.

Poi andai nelle regioni della Siria e della Cilìcia.

Ma non ero personalmente conosciuto dalle Chiese della Giudea che sono in

Cristo; avevano soltanto sentito dire: «Colui che una volta ci perseguitava,

ora va annunciando la fede che un tempo voleva distruggere».

E glorificavano Dio per causa mia.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca (10,38-42) anno pari.

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una

donna, di nome Marta, lo ospitò.

Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore,

ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.

Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi

abbia lasciata sola a servire?

Dille dunque che mi aiuti».

Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose,

ma di una cosa sola c'è bisogno.

Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Marta e Maria sono l’immagine del perfetto discepolo che accoglie il Signore

nella propria casa, nella propria vita, e lo serve.

Non sono da contrapporre, come erroneamente fatto in mediocri meditazioni,

ma da accostare; l’attivismo di Marta si nutre della contemplazione di Maria.

Non esiste una preghiera che non diventi servizio ed è arido un servizio che

non attinga energia e forza dall’incontro prolungato col Signore.

La preghiera e l’azione restano i due binari su cui corre la nostra vita di

fede, guai a trascurarne uno o a contrapporlo all’altro.

In questo tempo di radicale conversione della Chiesa dobbiamo riscoprire il

valore del dialogo intimo col Signore, della preghiera prolungata, della

meditazione della Parola di Dio e, nel contempo, continuare a presidiare gli

avamposti della carità e dell’accoglienza in questa società sempre più

competitiva che finisce col lasciare indietro chi non ce la fa, ma per fortuna

abbiamo la preghiera che ci può dare un aiuto.

 

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri

debitori, e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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