domenica 27 settembre 2020

Il Vangelo del Lunedì 28 Settembre 2020

 


Della 26° settimana del Tempo Ordinario.

Lorenzo Ruiz e compagni, martiri.

Prima lettura dal libro di Giobbe (1,6-22)

Un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore e anche Satana andò

in mezzo a loro.

Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?».

Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo».

Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe?

Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male».

Satana rispose al Signore: «Forse che Giobbe teme Dio per nulla?

Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto

quello che è suo?

Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra.

Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha, e vedrai come ti maledirà apertamente!».

Il Signore disse a Satana: «Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stendere

la mano su di lui».

Satana si ritirò dalla presenza del Signore.

Un giorno accadde che, mentre i suoi figli e le sue figlie stavano mangiando e bevendo

vino in casa del fratello maggiore, un messaggero venne da Giobbe e gli disse: «I buoi

stavano arando e le asine pascolando vicino ad essi.

I Sabèi hanno fatto irruzione, li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i guardiani.

Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «Un fuoco divino è caduto dal cielo:

si è appiccato alle pecore e ai guardiani e li ha divorati.

Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I Caldèi hanno formato tre

bande: sono piombati sopra i cammelli e li hanno portati via e hanno passato

a fil di spada i guardiani.

Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I tuoi figli e le tue figlie

stavano mangiando e bevendo vino in casa del loro fratello maggiore, quand'ecco

un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: ha investito i quattro lati

della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti.

Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello; si rase il capo, cadde a terra,

si prostrò e disse: «Nudo uscii dal grembo di mia madre, e nudo vi ritornerò.

Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!».

In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca (9,46-50) anno pari.

In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.

Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise

vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me;

e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato.

Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».

Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni

nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi».

Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Questo brano evangelico ci aiuta a comprendere sulla distanza dei discepoli (e noi)

dall’annuncio della passione che Gesù aveva fatto loro.

Perché i discepoli (e noi) non avevano compreso l’annuncio di Gesù sulla sua morte?

La risposta la troviamo nella frase iniziale del brano evangelico di oggi.

I discepoli, più che ascoltare Gesù, stavano discutendo su chi fosse il primo tra loro.

Questa discussione mostra bene la lontananza tra le loro, e le nostre, preoccupazioni

e quelle del Maestro.

Erano pienamente figli di questo mondo e della mentalità concorrenziale che regola

i rapporti tra le persone.

Era così tra i discepoli di allora ed accade oggi anche tra noi.

Ad ogni modo, Gesù, capovolge i criteri del mondo.

E perché i discepoli comprendessero bene il suo pensiero, prese un bambino e se lo

mise accanto e disse loro, e a noi: “Chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande”.

Perciò, nel regno dei cieli, nella comunità dei discepoli di Gesù, è grande chi si

fa piccolo, ossia, figlio del Vangelo e, chi riconosce la propria debolezza e si

affida in tutto al Signore.

Rendo il concetto?

Facciamoci piccoli ed umili amici, sicuramente non sarà facile, ma abbiamo la

preghiera che ci può aiutare. 

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri

debitori, e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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