lunedì 13 luglio 2020

Il Vangelo del Martedì 14 Luglio 2020


Della 15° settimana del Tempo Ordinario.
San Camillo de Lellis, Sacerdote.
Prima lettura dal libro del profeta Isaia (7, 1-9)
Nei giorni di Acaz, figlio di Iotam, figlio di Ozìa, re di Giuda, Resin, re di Aram,
e Pekach, figlio di Romelìa, re d'Israele, salirono contro Gerusalemme per muoverle
guerra, ma non riuscirono a espugnarla.
Fu dunque annunciato alla casa di Davide: «Gli Aramei si sono accampati in Èfraim».
Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo si agitarono, come si agitano gli
alberi della foresta per il vento.
Il Signore disse a Isaìa: «Va' incontro ad Acaz, tu e tuo figlio Seariasùb, fino al
termine del canale della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio.
Tu gli dirai: "Fa' attenzione e sta' tranquillo, non temere e il tuo cuore non si
abbatta per quei due avanzi di tizzoni fumanti, per la collera di Resin, degli
Aramei, e del figlio di Romelìa.
Poiché gli Aramei, Èfraim e il figlio di Romelìa hanno tramato il male contro
di te, dicendo: Saliamo contro Giuda, devastiamolo e occupiamolo, e vi metteremo
come re il figlio di Tabeèl.
Così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà!
Perché capitale di Aram è Damasco e capo di Damasco è Resin.
Capitale di Èfraim è Samarìa e capo di Samarìa il figlio di Romelìa.
Ancora sessantacinque anni ed Èfraim cesserà di essere un popolo.
Ma se non crederete, non resterete saldi"».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (11, 20-24) anno pari.
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta
la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a
te, Corazìn! Guai a te, Betsàida!
Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a
voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite.
Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno
duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi precipiterai!
Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te,
oggi essa esisterebbe ancora!
Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata
meno duramente di te!».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Ci si può abituare, adattare a tutto, ed è una delle peculiarità dell’essere umano.
Al dolore, alle condizioni estreme, alla menomazione.
Ed è un bene.
Ma ci si può abituare anche alle cose positive, e questo è terribile.
Ci si abitua anche a Dio, purtroppo.
Lo sa Gesù, quando vede il suo popolo ridurre la fede alla scrupolosa ed inutile
osservanza di mille precetti creati dagli uomini devoti.
Lo sappiamo noi, che di quel Gesù siamo discepoli e che, pure, abbiamo fatto
lo stesso errore, abituandoci alla fede.
Siamo cattolici senza gloria, senza convinzione, tali perché nati in Italia.
Fossimo nati in Marocco saremmo musulmani ed induisti.
Gesù cerca di scuotere le placide cittadine ebraiche che non accolgono
la novità del Regno.
Invece di giudicare coloro che sono peggio di noi, che non credono, che vivono
dissolutamente, sentendoci tutto sommato non peggiori, convertiamoci
e accogliamo la novità di Dio.
Certo amici, sono parole scomode, lo so, anch’io avevo fatto lo stesso errore.
Poi ho incontrato una persona che mi ha aiutato a scoprire il Dio di Gesù e, ho capito
che del Vangelo, non avevo capito assolutamente niente, ed ancora adesso, dopo tanto
tempo sono sempre alla ricerca della vera fede, facendomi aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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