domenica 21 giugno 2020

Il Vangelo del Lunedì 22 Giugno 2020


Della 12° settimana del Tempo Ordinario.
S. Paolino da Nola, vescovo e martire.
Prima lettura dal secondo libro dei Re (17,5-8.13-15-18)
In quei giorni, Salmanàssar, re d'Assiria, invase tutta la terra, salì a Samarìa
e l'assediò per tre anni. Nell'anno nono di Osèa il re d'Assiria occupò Samarìa,
deportò gli Israeliti in Assiria, e li stabilì a Calach e presso il Cabor, fiume
del Gozan, e nelle città della Media.
 Ciò avvenne perché gli Israeliti avevano peccato contro il Signore, loro Dio,
che li aveva fatti uscire dalla terra d'Egitto, dalle mani del faraone, re d'Egitto.
Essi venerarono altri dèi, seguirono le leggi delle nazioni che il Signore aveva
scacciato davanti agli Israeliti, e quelle introdotte dai re d'Israele.
Eppure il Signore, per mezzo di tutti i suoi profeti e dei veggenti, aveva ordinato
a Israele e a Giuda: «Convertitevi dalle vostre vie malvagie e osservate i miei
comandi e i miei decreti secondo tutta la legge che io ho prescritto ai vostri padri
e che ho trasmesso a voi per mezzo dei miei servi, i profeti».
Ma essi non ascoltarono, anzi resero dura la loro cervìce, come quella dei loro
padri, i quali non avevano creduto al Signore, loro Dio.
Rigettarono le sue leggi e la sua alleanza, che aveva concluso con i loro padri,
e le istruzioni che aveva dato loro.
Il Signore si adirò molto contro Israele e lo allontanò dal suo volto e non
rimase che la sola tribù di Giuda.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (7,1-5) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non giudicate, per non essere
giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi
e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non ti accorgi
della trave che è nel tuo occhio?
O come dirai al tuo fratello: "Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio",
mentre nel tuo occhio c'è la trave? Ipocrita!
Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la
pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Non so voi, ma io tendo sempre a sottolineare le mancanze degli altri,
a vederne l’enormità, e a minimizzare i miei difetti, che sono tanti, a
sorvolare su di essi, a lasciar perdere.
Il Signore ci chiede di giudicare con correttezza, con misericordia, senza
astio, senza rabbia, mettendoci nei panni degli altri, come fosse facile.
Guardare la trave che portiamo nel nostro occhio, significa evitare di salire
sullo scranno del giudice, del sapiente, per accomodarci, invece, in quello
accanto al fratello che sbaglia.
Quanto è difficile confrontarsi con una persona che ci giudica!
Quanto è liberante avere a che fare con qualcuno che, invece, capisce i tuoi
sbagli perché lui per primo li ha commessi!
Impegniamoci, in questa settimana, a giudicare gli eventi, gli altri e noi stessi
col metro con cui li giudica Dio; con benevolenza, con compassione, con
comprensione e verità.
Solo se autentici, solo togliendo la maschera della nostra ipocrisia potremo
incontrare le persone nel loro intimo, facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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