domenica 3 maggio 2020

Il Vangelo del Lunedì 4 Maggio 2020


Della 4° settimana di Pasqua.
Prima lettura dagli Atti degli Apostoli (11, 1-18)
In quei giorni, gli apostoli e i fratelli che stavano in Giudea vennero a sapere
che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio.
E, quando Pietro salì a Gerusalemme, i fedeli circoncisi lo rimproveravano dicendo:
«Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!».
Allora Pietro cominciò a raccontare loro, con ordine, dicendo: «Mi trovavo in
preghiera nella città di Giaffa e in estasi ebbi una visione: un oggetto che scendeva
dal cielo, simile a una grande tovaglia, calata per i quattro capi, e che giunse fino a me.
Fissandola con attenzione, osservai e vidi in essa quadrupedi della terra, fiere,
rettili e uccelli del cielo.
Sentii anche una voce che mi diceva: "Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!".
Io dissi: "Non sia mai, Signore, perché nulla di profano o di impuro è mai
entrato nella mia bocca".
Nuovamente la voce dal cielo riprese: "Ciò che Dio ha purificato, tu non
chiamarlo profano".
Questo accadde per tre volte e poi tutto fu tirato su di nuovo nel cielo.
Ed ecco, in quell'istante, tre uomini si presentarono alla casa dove eravamo,
mandati da Cesarèa a cercarmi.
Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare.
Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell'uomo.
Egli ci raccontò come avesse visto l'angelo presentarsi in casa sua e dirgli: "Manda
qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro; egli ti dirà cose per le quali
sarai salvato tu con tutta la tua famiglia".
Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro,
come in principio era disceso su di noi.
Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: "Giovanni battezzò
con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo".
Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto
nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?».
All'udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: «Dunque
anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Giovanni (10,1-18) anno pari
In quel tempo, Gesù disse: “Io sono il buon pastore.
Il buon pastore dà la propria vita per le pecore.
Il mercenario-che non è pastore e al quale le pecore non appartengono-vede
venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde;
perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me,
così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore.
E ho altre pecore che non provengono da questo recinto; anche quelle io devo guidare.
Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama; perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo.
Nessuno me la toglie; io la do da me stesso.
Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo.
Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio”.
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Il guardiano del gregge sa di non essere lui il pastore, ma di avere ricevuto il compito
e l’onore, il peso e la gioia di vegliare sul gregge in attesa dell’arrivo del pastore.
No, non sa dove siano i pascoli erbosi, è solo un guardiano, anch’egli chiamato
a custodire il proprio cuore nell’attesa della venuta del Maestro.
Anch’egli in attesa trepidante di ascoltare la voce del Maestro.
Gioite, cercatori di Dio.
Esultate, anime in pena!
Rinsaldate le ginocchia vacillanti, gregge di Dio.
Non pecoroni, non beoti, non rassegnati, non storditi dal delirio della
contemporaneità, ma amati e chiamati per nome, portati a salvezza e libertà
dall’Unico che vi conosce.
Gioisci, Chiesa di Dio, sogno del Risorto, passione dell’Incarnato,
tormento dei discepoli.
Tu Chiesa, capace di Dio, chiamata a vegliare con sincero amore il gregge
dell’umanità tu, guardiana, non mercenaria, ansiosa di indicare il Cristo
a chi cerca la vita in abbondanza.
Certo amici, lasciamoci proteggere dalla Chiesa, quella vera, entriamo nel suo
recinto dove possiamo trovare la serenità e la pace, facendoci aiutare dalla preghiera. 
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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