Della 6° settimana di
Pasqua.
San Giovanni 1°,
papa e martire.
Prima lettura dagli
Atti degli Apostoli (16,11-15)
Salpati da Tròade,
facemmo vela direttamente verso Samotràcia e, il giorno
dopo, verso Neàpoli e
di qui a Filippi, colonia romana e città del primo
distretto della
Macedònia.
Restammo in questa
città alcuni giorni. Il sabato uscimmo fuori della porta
lungo il fiume, dove
ritenevamo che si facesse la preghiera e, dopo aver preso
posto, rivolgevamo la
parola alle donne là riunite.
Ad ascoltare c'era
anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora,
della città di
Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire
alle parole di Paolo.
Dopo essere stata
battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò dicendo: «Se
mi avete giudicata
fedele al Signore, venite e rimanete nella mia casa».
E ci costrinse ad
accettare.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Giovanni
(15,26-16,4a) anno pari.
In quel tempo, disse
Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi
manderò dal Padre, lo
Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza
di me; e anche voi
date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste
cose perché non abbiate a scandalizzarvi.
Vi scacceranno dalle
sinagoghe; anzi, viene l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà
di rendere culto a
Dio.
E faranno ciò, perché
non hanno conosciuto né il Padre né me.
Ma vi ho detto queste
cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate,
perché io ve l'ho
detto».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Viviamo tempi cupi, inutile
negarlo, in cui la fede è ridotta a vaga appartenenza
culturale, a dignitosissimo (e
ignorato) modello di comportamento, e la Chiesa
viene accettata solo se fa
l’agenzia di mutuo soccorso per le situazioni che la
società non vuole o non riesce a
gestire.
Siamo serrati da due pericoli,
cupi e ingombranti; da una parte il mondo ostile
al cristianesimo in nome di una
malintesa interpretazione della libertà.
Dall’altra una crescente
intolleranza da parte del settarismo religioso di matrice
islamica che, rinnegando il
Corano, induce i cristiani ad andarsene dai paesi di
tradizione musulmana.
Da noi, per il momento, grazie al
cielo, la persecuzione si riduce a qualche presa
in giro al lavoro o in ufficio,
(ma fino a quando?) perché, serpeggia, sottile,
un feroce anticlericalismo, lo
abbiamo visto anche in questo periodo di crisi che
a causa del virus, ci hanno
imposto di chiudere le Chiese e di non celebrare le
Sante Messe, qualche sacerdote è
stato anche multato, ma i vertici della Chiesa
sono stati zitti, ed hanno alzato
la voce solo quando noi fedeli abbiamo cominciato
a reclamare, un comportamento
questo che fa pensare.
Forse in nome dell’unione delle varie
religioni, ci sta portando a rinnegare la
nostra vera identità? Speriamo di
no.
Lo Spirito ci sostenga amici, ci
dia il coraggio di rendere testimonianza fino
alla fine, se necessario,
facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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