martedì 10 marzo 2020

Il Vangelo del Mercoledì 11 Marzo 2020


Della 2° settimana di Quaresima.
Prima lettura dal libro del profeta Geremìa (18,18-20)
[I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa,
perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi né la
parola ai profeti.
Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole».
Prestami ascolto, Signore, e odi la voce di chi è in lite con me.
Si rende forse male per bene?
Hanno scavato per me una fossa.
Ricòrdati quando mi presentavo a te, per parlare in loro favore,
per stornare da loro la tua ira.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (20,17-28) anno pari.
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici
discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme
e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo
condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso
e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò
per chiedergli qualcosa.
Egli le disse: «Che cosa vuoi?».
Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno
alla tua sinistra nel tuo regno».
Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete.
Potete bere il calice che io sto per bere?».
Gli dicono: «Lo possiamo».
Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia
sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli.
Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni
dòminano su di esse e i capi le opprimono.
Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro
servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo.
Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Gesù si sta avvicinando a Gerusalemme e, per la terza volta, ora più lungamente
che nelle altre, confida ai discepoli quello che lo attende; il dramma della morte,
ma poi verrà la risurrezione.
I discepoli, come spesso accade anche a noi, non lo stanno a sentire, oppure
pensano esageri.
E, comunque, di fronte al dramma che Gesù sta vivendo, non sanno fare altro che
accampare ambizioni e privilegi, mostrando qual è la loro vera preoccupazione.
Egli pensa alla morte, loro e noi con loro, pensiamo al nostro posto.
Gesù va verso la croce e loro, con noi, pensiamo ai “troni di gloria”.
Infatti, quel che fa la madre dei figli di Zebedeo, è un po’ quello che vorremmo tutti.
E Gesù ci dice: “Non sapete quel che chiedete”.
E ancora una volta con grande pazienza, Gesù torna ad ammaestrarci indicandoci
la via che dobbiamo seguire.
La via è quella del servizio, della disponibilità, come Lui è venuto a fare su
questo mondo.
Riusciamo a capirlo, i discepoli hanno fatto tanta fatica; e noi?
Certamente, se hanno faticato loro, per noi sarà peggio, perciò, per riuscirci,
facciamoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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