venerdì 28 febbraio 2020

Il Vangelo del Sabato 29 Febbraio 2020


Sabato dopo le Ceneri.
1° Lettura dal libro del profeta Isaìa (58,9b-14)
Così dice il Signore: «Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito
e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio.
Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai
come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono.
La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di
trascorse generazioni.
Ti chiameranno riparatore di brecce, e restauratore di strade perché siano popolate.
Se tratterrai il piede dal violare il sabato, dallo sbrigare affari nel giorno a me
sacro, se chiamerai il sabato delizia e venerabile il giorno sacro al Signore,
se lo onorerai evitando di metterti in cammino, di sbrigare affari e di contrattare,
allora troverai la delizia nel Signore.
Io ti farò montare sulle alture della terra, ti farò gustare l’eredità di Giacobbe,
tuo padre, perché la bocca del Signore ha parlato».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (5,27-32) anno pari.
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco
delle imposte, e gli disse: «Seguimi!».
Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa.
C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola.
I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come
mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati;
io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Sono i malati ad avere bisogno del medico, non i sani.
E allora perché facciamo sempre finta di scoppiare di salute spirituale?
Forse abbiamo vergogna?
Io amici, non ne ho e, posso dirvi, senza vergogna, che sono un malato cronico.
O non diamo retta ai tanti sintomi che l’anima ci invia per invitarci a conversione?
Perché accogliamo i “malati” nelle nostre comunità col sorriso,
ma che si sbrighino a guarire?
Perché pensiamo che, in fondo in fondo, bisogna meritarsi la guarigione?
Perché non portiamo pazienza con le nostre mattie profonde, come portiamo
pazienza con una nostra debolezza fisica inguaribile?
Matteo si è alzato e ha seguito il Nazareno perché non è stato trattato come un
lebbroso, ma come una persona che poteva cambiare.
Che bello sarebbe, in questo percorso di conversione che abbiamo appena iniziato,
se avessimo il coraggio di desiderare la guarigione interiore, invece di nascondere
a noi stessi le nostre parti oscure e infette.
Il Signore ci può guarire, sanare le nostre ferite profonde, anche se le cicatrici
restano e fanno male quando si avvicina il temporale.
E come possiamo guarire?
Solo lasciandoci penetrare dalla Parola del Signore, attraverso la preghiera.  
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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