giovedì 23 gennaio 2020

iL Vangelo del venerdì 24 Gennaio 2020


Della 2° settimana del Tempo Ordinario.
S. Francesco di Sales, vescovo e dottore della Chiesa.
1° Lettura dal primo libro di Samuèle (24,3-21)
In quei giorni, Saul scelse tremila uomini valorosi in tutto Israele e partì alla
ricerca di Davide e dei suoi uomini di fronte alle Rocce dei Caprioli.
Arrivò ai recinti delle greggi lungo la strada, ove c'era una caverna.
Saul vi entrò per coprire i suoi piedi, mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano
in fondo alla caverna.
Gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco il giorno in cui il Signore ti dice: "Vedi,
pongo nelle tue mani il tuo nemico: trattalo come vuoi"».
Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere.
Ma ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver tagliato
un lembo del mantello di Saul.
Poi disse ai suoi uomini: «Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio
signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché
è il consacrato del Signore».
Davide a stento dissuase con le parole i suoi uomini e non permise loro che
si avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via.
Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: «O re, mio signore!».
Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò.
Davide disse a Saul: «Perché ascolti la voce di chi dice: "Ecco, Davide cerca il tuo male"?
Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo oggi
nelle mie mani nella caverna; mi si diceva di ucciderti, ma ho avuto pietà di te e
ho detto: "Non stenderò le mani sul mio signore, perché egli è il consacrato
del Signore". Guarda, padre mio, guarda il lembo del tuo mantello nella mia mano:
quando ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, non ti ho ucciso.
Riconosci dunque e vedi che non c'è in me alcun male né ribellione, né ho peccato
contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla.
Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi confronti;
ma la mia mano non sarà mai contro di te.
Come dice il proverbio antico: "Dai malvagi esce il male, ma la mia mano non
sarà contro di te".
Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi insegui?
Un cane morto, una pulce.
Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te, veda e difenda la mia causa e mi
liberi dalla tua mano».
Quando Davide ebbe finito di rivolgere a Saul queste parole, Saul disse: «È questa
la tua voce, Davide, figlio mio?». Saul alzò la voce e pianse.
Poi continuò rivolto a Davide: «Tu sei più giusto di me, perché mi hai reso il bene,
mentre io ti ho reso il male.
Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me e che il Signore mi aveva
abbandonato nelle tue mani e tu non mi hai ucciso.
Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare sulla buona strada?
Il Signore ti ricompensi per quanto hai fatto a me oggi.
Ora, ecco, sono persuaso che certamente regnerai e che sarà saldo nelle tue mani
il regno d'Israele».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco (3,13-19) anno pari.
In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi
andarono da lui.
Ne costituì Dodici-che chiamò apostoli-, perché stessero con lui e per
mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni.
Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi
Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede
il nome di Boanèrghes, cioè "figli del tuono"; e Andrea, Filippo, Bartolomeo,
Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e
Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Eccola la Chiesa.
Quella del cuore di Dio, non quella piccina delle nostre paure e della
nostra meschinità.
La Chiesa di Dio, quel gruppo di persone chiamate dalla volontà del
Signore Gesù per restare con Lui e guarire dai demòni.
Persone semplici, mediocri, peccatori pubblici, funzionari, pescatori,
progressisti e conservatori; persone come noi, che vengono costituiti Dodici,
fatti, fabbricati, plasmati Dodici.
Non più individui che condividono un ideale, ma una comunità plasmata
dalla presenza del Maestro. Dodici.
Ecco la Chiesa che è il sogno della presenza di Dio, non quella piccola piccola
dei litigi in parrocchia e delle gelosie, non quella che si separa in gruppi
contrapposti, sempre pronti a cercare il titolo di fedele più devoto e santo.
Senza Cristo e la sua misteriosa volontà non sappiamo capire le profondità
della Chiesa, la vediamo e la giudichiamo sempre e solo dall’esterno, senza
capirne veramente l’essenza.
No amici, la Chiesa non sbaglia, sono gli uomini di chiesa a sbagliare,
per questo dobbiamo pregare sempre.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.


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