giovedì 19 dicembre 2019

E anche oggi facciamo la Novena di Natale 4° giorno.


19 Dicembre; 4° giorno della Novena di Natale.
Un prete sfiduciato, ma tirato dentro.
Siamo anche noi spesso sfiduciati, ma se ci lasciamo
trascinare, possiamo ancora rientrare nella fiducia di Dio.
Preghiamo anche per i nostri sacerdoti, spesso stanchi.
La quotidianità spesso è insopportabile.
Tutti i giorni le stesse cose.
Ci sembra di diventare automi; sveglia, un caffè veloce, in automobile,
al treno, in stazione, a scuola o al lavoro, i clienti, il principale, la pausa,
il ritorno, la famiglia, i dialoghi insopportabili, le domande insulse, le frasi
senza senso, il come stai che non interessa a nessuno.
La chiamano routine normale, che permette di non dover tutti i momenti
decidere che fare.
I giovani la chiamano noia e qualcosa per ingannarla ci vuole, magari di chimico.
È un’altra però la quotidianità di chi ha nel cuore un sogno.
Se ti canta nel cuore l’amore, quella noia imbattibile che rimonta continuamente,
scompare, se hai una meta, si nasconde.
Era forse così la routine di quel vecchio prete del tempio, di nome Zaccaria,
che non s’aspettava più niente dalla vita, e ogni settimana andava al tempio
a svolgere i suoi riti che gli sembravano sempre più vuoti.
Era una vita che infondeva incenso e, a turno, entrava nel Santo dei Santi
a lodare Dio a nome di tutto il popolo.
Era una vita che tornava a casa da sua moglie, s’aspettava un figlio e non ne aveva.
Era una vita che sospirava un discendente e si ritrovava vecchio, stanco e
rinsecchito a fare le stesse cose senza slancio.
Ma i tempi di Dio maturano quando decide Lui.
Nelle volute di incenso, un giorno, compare un angelo del Signore, gli si presenta
davanti una visione, soprattutto si sente muovere il sangue nelle vene come ai
bei tempi della sua giovinezza, perché da quella voce riemerge un sogno da
tempo spento e dimenticato, tornano parole come bambino, vita, nascita.
Ti nascerà un figlio.
Tu credi di essere arido come un ramo secco, invece Dio ti dà un figlio.
È finita non solo la tua attesa, ma quella dell’umanità.
Tu che pratichi sempre il tempio, tu che leggi la Legge e i profeti, tu che sei
stato tante volte a sospirare come Isaìa un messia, tu che hai intonato spesso
quel; piovete cieli dall’alto e le nubi mandino il giusto.
Ecco il tempo è questo e tu ne fai parte integrante.
Tuo figlio sarà il dito puntato sulla salvezza che viene.
E il vecchio prete rinasce, è tirato dentro una storia più grande di lui come
è sempre per ogni uomo che ascolta Dio.
Ogni nostra storia è grande, perché ha un compito da svolgere che Dio ci
ha dato; la famiglia, la società, l’amicizia, il bisognoso, il malato, l’infermo,
il futuro del mondo.
Tutti siamo dentro da protagonisti nella storia di Dio.
Vieni Gesù, ti aspettiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, aspettando il Signore che viene, Fausto.

Nessun commento:

Posta un commento