Della 30° settimana
del Tempo Ordinario.
1° Lettura dalla
lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8,18-25)
Fratelli, ritengo che
le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili
alla gloria futura che
sarà rivelata in noi.
L’ardente aspettativa
della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione
dei figli di Dio.
La creazione infatti è
stata sottoposta alla caducità–non per sua volontà, ma
per volontà di colui
che l’ha sottoposta–nella speranza che anche la stessa
creazione sarà
liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella
libertà della gloria
dei figli di Dio.
Sappiamo infatti che
tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del
parto fino ad oggi.
Non solo, ma anche
noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo
interiormente
aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.
Nella speranza infatti
siamo stati salvati.
Ora, ciò che si spera,
se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò
che uno già vede, come
potrebbe sperarlo?
Ma, se speriamo quello
che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
(13,18-21) anno dispari.
In quel tempo, diceva
Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che
cosa lo posso
paragonare?
È simile a un granello
di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino;
crebbe, divenne un
albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che
cosa posso paragonare il regno di Dio?
È simile al lievito,
che una donna prese e mescolò in tre misure di farina,
finché non fu tutta
lievitata».
Parola del Signore.
Riflessione personale
sul Vangelo di oggi.
Perché tanti cristiani sono
ancora alla ricerca di segni grandi dal cielo, che
confermino la loro debole fede in
Dio?
Perché evidentemente non hanno
ancora capito la Parola odierna di Gesù, il
quale spiega che il regno di Dio
è qualcosa che nasce nell’ordinarietà.
Soltanto chi ha occhi per
guardare con attenzione alla quotidianità riesce a
cogliere il senso di queste
parole del Maestro; proprio come dei semi o un
pugnetto di lievito, il Regno è
destinato a perdersi nelle pieghe della nostra
vita, per fecondarla dal di
dentro e trasformarla, con la forza del suo amore.
Rendersi conto di questa verità
significa permettere a Dio di cambiare la nostra
vita; infatti è dalla
consapevolezza che l’azione di Dio nella nostra esistenza è
continua, che deriva dal nostro
desiderio di collaborare con tale azione, facendo
sì che essa possa portare frutti
di novità in essa.
Volete un esempio?
Quello che ogni giorno metto sul
mio profilo, non è altro che un piccolissimo
semino, magari insignificante, ma
ho scoperto che aiuta tante persone a riscoprire
la fede, vi sembra poco?
Lasciamo fare al Signore,
lasciamoci trasformare dalla sua Parola, facendoci
aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio,
ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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