Questo giorno ho voluto aggiungerlo io,
dopo che questa
notte all’uscita dalla S. Messa ho incontrato
una sposa in
lacrime, disperata, perché suo marito gli ha detto
di aver
finito il suo amore per lei, non sono riuscito a
fargli gli
auguri di buon Natale, perché, per lei, sarà molto
triste.
Ed allora ho litigato
con Gesù appena nato, gli ho chiesto perché.
Lui mi ha risposto che
è venuto anche per questo, per il problema
delle famiglie, perchè
vuole piantare la sua tenda in esse.
Ma noi, troveremo la
tenda di Gesù?
Spero proprio di sì, ma
questa tenda non andiamo a cercarla
chissà dove, la
troveremo solo nella nostra quotidianità.
Accampati, siamo in questa terra.
Crediamo di aver messo basi
solide, di esserne i padroni, abbiamo qualche
fazzoletto di terra e vi ci
abbarbichiamo come l’edera, ma è tutto provvisorio.
A questa terra possiamo solo
mettere tende, pure confortevoli, con i canaletti per
lo scorrere dell’acqua come ci
insegnano gli scaut, in posti il più possibile sicuri.
Ma chi è sicuro oggi dal
terrorismo, dalla malvagità che aguzza ogni giorno
fantasia e malizia, dal pazzo
dell’ultimo momento che brandisce armi improprie,
dall’economia impazzita che
sgretola il sudore della nostra fronte in giochi nefasti?
Dove sta la nostra sicurezza di
superprotetti, la nostra certezza di essere soddisfatti?
Ebbene, tra queste tende ce n’è
una nuova anche quest’anno.
È arrivato uno straniero, arriva
proprio da un altro mondo.
È una tenda come la nostra, ma
diventa subito il centro di visite, di attacchi, di
desideri e di improperi.
La gente si divide subito in due;
chi con Lui, chi contro.
Ha messo la sua tenda qui perché
i suoi non l’hanno voluto.
È Gesù.
Il Verbo si è fatto carne e abitò
fra noi, “quell’abitò” è, alla lettera, “pose la sua tenda”.
Viene ad abitare la nostra
povertà, non gli fanno ribrezzo i nostri pensieri torbidi,
né paura le nostre intenzioni
malvagie; sa che lo porteranno alla morte, ma spera
che questa morte sia la risposta
sicura e definitiva a chi lo vuole cancellare,
perché si trasformerà in
risurrezione.
È la Parola, è la comunicazione
di Dio.
Non è vero che Dio non parla, che
ci lascia soli ad arrabattarci alla bell’emeglio.
Dio si prende cura di noi e ci
viene a visitare.
Condivide con noi la vita
dell’accampamento.
Non è un villaggio turistico in
cui possiamo stringere i denti per qualche mese
e poi andare altrove dove c’è la
vera vita.
No! La nostra vera vita prende
forma in questa terra precisa, abitata da millenni
e sempre accogliente, seppur tra
tensioni e problemi, gioie e dolori.
E qui c’è Dio, c’è colui che
riteniamo responsabile di tutti i nostri mali.
Non s’offende più dei nostri
discorsi pazzi, non si lascia impressionare dalle
nostre leggende metropolitane, sa
navigare tra le nostre paranoie e viene a cercare
di capire perché siamo così
assetati di vita, e la vita è Lui, e ci adattiamo alle
pozzanghere; la felicità è Lui e
noi la cerchiamo nello stordimento, la salvezza
è Lui e noi la andiamo a
mendicare dagli oroscopi.
A molti basta che ci sia qualcosa
che regala emozioni e il Natale qualcuno ce ne dà;
presto, però, occorre andare
oltre i momenti emotivi, per trovare la sostanza.
Belle le luci, bellissimi i
presepi, buono il suono delle zampogne, ma la sua tenda
Dio me la deve mettere nei miei
giorni, nelle relazioni che costruisco con parenti
e amici, nella paura di perdere
il lavoro, nell’incomprensione con i figli e nell’usura
del nostro amore quotidiano che
va a pezzi, nei rari guizzi di bontà, ahimè, troppo
istantanei, nei progetti e nei
sogni di vita bella e felice per me e per tutti, nella mia
ricerca di senso e di Lui, che non
riesco mai a trovare.
Riusciremo a individuare la tenda
di Gesù?
Non sarà certo nel cortile di un
palazzo, ma su una lieve collina, su cui già si proietta
una croce, da cui emana una luce
inconfondibile; quella dell’amore.
Santo Natale amici, entriamo
tutti nella tenda di Gesù Bambino, solo lì troveremo
il vero amore del
Signore.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buon Natale, amici, che
il Signore, entri nelle vostre case per piantare
la sua tenda, quella
dell’amore, Fausto.
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