giovedì 17 ottobre 2019

Il Vangelo del Venerdì 18 Ottobre 2019


Della 28° settimana del Tempo Ordinario.
S. Luca evangelista.
1° Lettura dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo (4,10-17b)
Figlio mio, Dema mi ha abbandonato, avendo preferito le cose di questo mondo,
ed è partito per Tessalònica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia.
Solo Luca è con me.
Prendi con te Marco e portalo, perché mi sarà utile per il ministero.
Ho inviato Tìchico a Èfeso.
Venendo, portami il mantello, che ho lasciato a Tròade in casa di Carpo,
e i libri, soprattutto le pergamene.
Alessandro, il fabbro, mi ha procurato molti danni: il Signore gli renderà
secondo le sue opere.
Anche tu guàrdati da lui, perché si è accanito contro la nostra predicazione.
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato.
Nei loro confronti, non se ne tenga conto.
Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare
a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (10,1-9) anno dispari.
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due
davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!
Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!
Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa,
né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti
ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché
chi lavora ha diritto alla sua ricompensa.
Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà
offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Luca ci introduce a Cristo con affetto e passione.
Ha scritto il suo Vangelo su suggerimento di Paolo, il suo evangelizzatore.
Da Paolo ha preso la forza e la correttezza storica, l’impegno e la serietà dell’impresa.
Ma la tenerezza è tutta sua, la compassione che ha conosciuto, credendo in
Cristo, solo lui riesce a comunicarla.
Il suo Vangelo, allora, è pieno di sfumature, di positività, di luce.
È il Vangelo per chi vuole uscire dalla piccola visione e ossessiva di un Dio giudice.
È il Vangelo per chi vuole imparare a pregare, attento com’è, Luca a farci vedere
Gesù Maestro di preghiera.
È il Vangelo della Chiesa (pardon, dagli uomini di chiesa), che devono imparare
ad evangelizzare.
È il vero Vangelo di chi, come lui, Luca, non ha mai visto Gesù in faccia, ma è
stato introdotto alla fede da qualcun altro.
Come noi, Luca ci sostiene con la sua testimonianza, invita tutti noi a diventare
Chiesa così come egli l’ha conosciuta, a osare la Chiesa, così come egli l’ha imparata.
Grazie di cuore, caro Luca, e come hai fatto tu, anche noi preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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