mercoledì 30 ottobre 2019

Il Vangelo del Giovedì 31 Ottobre 2019


Della 30° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8,31b-39)
Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?
Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti
noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui?
Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto?
Dio è colui che giustifica!
Chi condannerà?
Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!
Chi ci separerà dall’amore di Cristo?
Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?
Come sta scritto: «Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo
considerati come pecore da macello».
Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati.
Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente
né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà
mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (13,31-35) anno dispari.
In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti
e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni
e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta.
Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel
cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”.
Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono
stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una
chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!
Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi!
Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte:
“Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Erode vuole far uccidere Gesù.
Sempre i potenti risolvono i problemi in questo modo; togliendo di mezzo
chi li provoca, allora come oggi, nulla cambia.
La risposta di Gesù è sibillina; non sarà Erode a decidere l’ora della sua morte.
Erode, una volpe (animale negativo in Israele che non indicava la furbizia come
per noi oggi), non è che una piccola pedina nel grande progetto di Dio.
Così accade nella logica divina; coloro che si credono potenti e che pensano di
avere il controllo della situazione sono, in realtà, dei piccoli uomini che oggi
ricordiamo solo perché hanno avuto a che fare con un oscuro asceta e un
falegname che si fece profeta.
Davanti a tanta ostilità il cuore di Gesù sanguina; addolorato Gesù riconosce che
il suo messaggio subisce violenza e l’odio nei suoi confronti si sta facendo insostenibile.
Gesù avrebbe preferito un altro epilogo, non certo ciò che sta per accadergli.
Ma in certe occasioni l’unico modo per manifestare la verità delle cose in cui si crede
è quello di andare fino in fondo alle proprie decisioni, facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

Nessun commento:

Posta un commento