Della 13° settimana
del Tempo Ordinario.
S. Elisabetta di
Portogallo.
1° Lettura dal libro
della Gènesi (22,1-19)
In quei giorni, Dio
mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!».
Rispose: «Eccomi!».
Riprese: «Prendi tuo
figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio
di Mòria e offrilo in
olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Abramo si alzò di buon
mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio
Isacco, spaccò la legna
per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che
Dio gli aveva
indicato.
Il terzo giorno Abramo
alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo.
Allora Abramo disse ai
suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo
andremo fin lassù, ci prostreremo
e poi ritorneremo da voi».
Abramo prese la legna
dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in
mano il fuoco e il
coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.
Isacco si rivolse al
padre Abramo e disse: «Padre mio!».
Rispose: «Eccomi,
figlio mio».
Riprese: «Ecco qui il
fuoco e la legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?».
Abramo rispose: «Dio
stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!».
Proseguirono tutti e
due insieme.
Così arrivarono al
luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare,
collocò la legna, legò
suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna.
Poi Abramo stese la
mano e prese il coltello per immolare suo figlio.
Ma l’angelo del
Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!».
Rispose: «Eccomi!».
L’angelo disse: «Non
stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente!
Ora so che tu temi Dio
e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli
occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio.
Abramo andò a prendere
l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
Abramo chiamò quel
luogo "Il Signore vede"; perciò oggi si dice: «Sul monte
il Signore si fa
vedere».
L’angelo del Signore
chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse:
«Giuro per me stesso,
oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai
risparmiato tuo
figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò
molto numerosa la tua
discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia
che è sul lido del
mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici.
Si diranno benedette
nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché
tu hai obbedito alla
mia voce».
Abramo tornò dai suoi
servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea
e Abramo abitò a
Bersabea.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo
(9,1-8) anno dispari.
In quel tempo, salito
su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città.
Ed ecco, gli portavano
un paralitico disteso su un letto.
Gesù, vedendo la loro
fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono
perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi
dissero fra sé: «Costui bestemmia».
Ma Gesù, conoscendo i
loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie
nel vostro cuore?
Che cosa infatti è più
facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure
dire “Àlzati e
cammina”?
Ma, perché sappiate
che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di
perdonare i peccati:
Àlzati–disse allora al paralitico–, prendi il tuo letto
e va’ a casa tua».
Ed egli si alzò e andò
a casa sua.
Le folle, vedendo
questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che
aveva dato un tale
potere agli uomini.
Parola del Signore.
Riflessione personale
sul Vangelo di oggi.
Quando non si capisce la
profondità dell’agire di Gesù, si tende a giudicarlo
negativamente, tanto da ritenere
che stia bestemmiando.
Questo è l’atteggiamento dei suoi
contemporanei, chiusi a una rivelazione più
grande; Egli è colui che
manifesta il perdono di Dio per tutti gli uomini.
Quando si ha il coraggio di
ascoltare davvero il Signore, lasciandoci guidare
da Lui, ci si accorge che Egli
vuole recuperare tutto di noi.
Non soltanto perdona i peccati,
ma tocca anche il corpo del paralitico, perché,
egli possa fare esperienza della
salvezza di Dio in tutto il suo essere.
Non c’è nulla di noi e della
nostra vita che non sia importante per Lui, ma ciò
che gli sta a cuore è soprattutto
che possiamo vivere nella sua grazia, cioè, in
profonda amicizia con Lui.
Perciò, amici paralitici,
facciamoci guarire dal suo amore, facendoci aiutare
dalla preghiera, e scopriremo la
sua dolcezza.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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