sabato 11 maggio 2019

Il Vangelo di Domenica 12 Maggio 2019


Della 4° Domenica di Pasqua.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (13,14.43-52)
2° Lettura dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo (7,9.14b-17)
Dal Vangelo secondo Giovanni (3,16-21) anno C.
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io
le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le
strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle
dalla mano del Padre.
Io e il Padre siamo una cosa sola».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Pietro e Tommaso hanno faticato per credere al Risorto.
Anche noi, come loro, attraversiamo il mare che è la nostra vita incontrando
ostacoli e dovendo continuamente affidarci al Signore, per scoprire se–sul
serio–siamo credenti.
La vita è un tempo che ci è dato per imparare ad amare.
Scoprirsi amati da Dio è scoprire in Lui la sorgente dell’amore è l’esperienza
più bella che possiamo fare.
Ma la vita è faticosa, lo so, lo sapete.
Paolo e Barnaba sperimentano la contraddizione che abita il cuore dell’uomo;
da una parte vengono rifiutati dai propri fratelli nella fede, dall’altra i pagani,
gli esclusi, gioiscono perché scoprono di essere i destinatari dell’annuncio.
La fede arriva a noi attraverso mille difficoltà e mille dolori.
A volte fatiche e dolori che arrivano proprio dai fratelli di fede, come in questo
delicato momento storico della Chiesa.
Diventare adulti nella fede significa scoprire ciò che Gesù dice; nulla mai ci
potrà allontanare dalla mano di Dio.
Gesù ci tiene per mano, con forza.
Ci ama, come un pastore capace, come qualcuno che sa dove portaci a pascolare.
Non come un pastore pagato a ore, ma come il proprietario che conosce le
pecore ad una a una.
Siamo stati comprati a caro prezzo dall’amore di Cristo.
Perché dubitare della sua presenza?
Nulla mi può separare dalla sua mano.
La fonte della fede, l’origine della fede è l’ascolto.
Ascolto della nostra sete profonda di bene e di luce.
Ascolto della Parola che Gesù ci rivolge svelando il Padre.
Questo ascolto ci permette di ascoltare la nostra vita in maniera diversa,
di mettere il Vangelo a fondamento delle nostre scelte.
Ci conosce, il Maestro.
Conosce il nostro limite, la nostra fatica, ma anche la nostra costanza
e la gioia che abbiamo nell’amarlo.
E Gesù, oggi, ci esorta; niente ti strapperà dal mio abbraccio.
Non il dolore, non la malattia, non la morte, non l’odio, non la fragilità,
non il peccato, non l’indifferenza, non la contraddizione di esistere. Nulla.
Nulla ci può rapire, strappare, togliere da Lui.
Siamo di Cristo, ci ha pagati a caro prezzo.
Siamo di Cristo, e questo ci deve far riflettere, amici, santa Domenica, Fausto.

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