mercoledì 17 aprile 2019

Il Vangelo del Giovedì 18 Aprile 2019


Triduo pasquale, Giovedì Santo, Cena del Signore.
1° Lettura dal libro dell’Esodo (12,1-8.11-14)
2° Lettura dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (11,23-26)
Dal Vangelo secondo Giovanni (13,1-15) anno dispari.
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di
passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo,
li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di
Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto
nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose
le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita.
Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad
asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?».
Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo».
Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!».
Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me».
Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!».
Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi
ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti».
Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse
loro: «Capite quello che ho fatto per voi?
Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono.
Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete
lavare i piedi gli uni agli altri.
Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il Vangelo di Giovanni è l’unico che non racconta l’istituzione dell’Eucaristia,
ma spiega il suo significato profondo attraverso il racconto della lavanda dei
piedi, gesto che la liturgia permette di ripetere nelle nostre chiese questa sera.
Se la partecipazione all’Eucaristia non spinge all’azione, e soprattutto al servizio,
diventa semplicemente un rituale vuoto e senza senso.
Siccome Gesù conosce perfettamente il nostro animo e sa che la nostra tendenza
è sempre quella di rendere inefficace la sua presenza misteriosa in mezzo a noi,
ecco il rimedio pratico; la nostra partecipazione attiva alla Messa si vede dai frutti
che essa porta nella nostra vita, soprattutto, quando decidiamo di lavare i piedi agli altri.
Questo gesto, in sé considerato come umiliante e da non fare al tempo del Signore,
diventa in realtà espressione massima dell’amore vicendevole che vive nel cuore
di coloro che credono in Lui.
Solo chi sa abbassarsi di fronte agli altri in un gesto carico d’amore ha capito davvero
cosa significhi nutrirsi del Corpo e del Sangue di Cristo.
Non è semplice amici, ma possiamo fare un gesto che magari non abbiamo mai fatto;
al ritorno dalla messa, perché non prendete vostra moglie la fate sedere, prendete
una bacinella d’acqua e con amore gli lavate i piedi, li asciugate e poi glieli baciate,
sarebbe una dimostrazione d’amore.
È questo che vuole il Signore oltre che la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Ceniamo assieme al Signore amici, Fausto.

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