mercoledì 7 novembre 2018

Il Vangelo del Giovedì 8 Novembre 2018


Della 31° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési (3,3-8a)
Dal Vangelo secondo Luca (15,1-10) anno pari.
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori
per ascoltarlo.
I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori
e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde
una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta,
finché non la trova?
Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama
gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia
pecora, quella che si era perduta”.
Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte,
più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la
lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova?
E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con
me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”.
Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore
che si converte».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
I pubblicani e i peccatori non sono certamente ben visti; è gente poco
raccomandabile, che vive di espedienti, ai margini della società.
Eppure, il Signore ha uno sguardo di compassione per loro.
Tale attenzione da parte sua deriva dal fatto che Egli incarna la misericordia
del Padre, il quale va incontro a coloro che sono perduti per riportarli sulla
via della salvezza.
Questo, i farisei e i benpensanti non riescono a comprenderlo, in quanto,
oltre a credersi talmente a posto da pensare che l’invito costante a convertirsi
non li riguardi, essi sono troppo legati a un’immagine di Dio separato dalla
vita concreta per capire che a Lui non interessano le loro pratiche, ma i suoi
figli, soprattutto quelli che sono lontani dal suo amore.
Il peccato più grave anche oggi è questo; credere di non aver bisogno di
cambiare il proprio cuore e di convertire la propria vita.
E noi come siamo?
Speriamo di non essere come i farisei, se abbiamo delle perplessità,
facciamoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

Nessun commento:

Posta un commento