sabato 13 ottobre 2018

Il Vangelo di Domenica 14 Ottobre 2018


Della 28° Domenica del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro della Sapienza (7,7-11)
2° Lettura dalla lettera agli Ebrei (4,12-13)
Dal Vangelo secondo Marco (10,17-30) anno B.
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro
e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che
cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono?
Nessuno è buono, se non Dio solo.
Tu conosci i comandamenti: "Non uccidere, non commettere adulterio, non
rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre"».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla
mia giovinezza».
Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola
ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in
cielo; e vieni! Seguimi!».
Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato;
possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è
difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!».
I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro:
«Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio!
È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco
entri nel regno di Dio».
Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?».
Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma
non a Dio!
Perché tutto è possibile a Dio».
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo
seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato
casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per
causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte
tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni,
e la vita eterna nel tempo che verrà».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
L’incontro con Gesù mette radicalmente in crisi il rapporto con “l’avere”.
La ricchezza, in sé, non è né bene né male.
Il problema nasce nel momenti in cui il cuore dell’uomo vi si attacca a tal
punto da esserne schiavo.
Essa ha come effetto caratteristico quello di togliere lo slancio persino verso
quelle cose che noi avvertiamo come buone per noi e per gli altri.
Dunque, essa si trasforma in una catena che nemmeno Dio, se non lo
vogliamo, può distruggere.
Gli apostoli si resero conto che ognuno aveva i suoi piccoli o grandi
attaccamenti e si scoraggiarono in quanto compresero che questo poteva
essere un impedimento per entrare nel regno di Dio.
Eppure, non dobbiamo disperare; Dio conosce perfettamente i nostri cuori
e sa che la sua grazia può portare la luce anche in quelli più ottenebrati.
Chiediamo il dono della conversione per tornare ad ascoltare Dio e i fratelli,
perché confidando solo in noi e nelle nostre forze non ci sarà mai abbastanza
spazio per Dio, però noi abbiamo anche la preghiera che ci può aiutare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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