mercoledì 19 settembre 2018

Il Vangelo del Giovedì 20 Settembre 2018


Della 24° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (15,1-11)
Dal Vangelo secondo Luca (7,36-50) anno pari.
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui.
Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola.
Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella
casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui,
piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli,
li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse
un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca:
è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa».
Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli
doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta.
Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due.
Chi di loro dunque lo amerà di più?».
Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più».
Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna?
Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi
ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.
Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato
di baciarmi i piedi.
Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo.
Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.
Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati».
Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona
anche i peccati?».
Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Una donna di malaffare e un fariseo che conosce la Legge; quale grande
differenza di esperienze si profilano davanti a Gesù!
Eppure, paradossalmente il Maestro sembra preferire i gesti di pentimento
della prostituta, più che l’invito a cena dell’uomo di Dio.
Perché?
La risposta la dà il Signore stesso; essa gli ha dato ciò che, in tutto il
complesso cerimoniale dell’ospitalità ebraica, il fariseo non ha saputo
dimostrargli, e cioè semplicemente affetto.
Spesso anche noi ci perdiamo nella pratica di tante cerimonie che nemmeno
per noi hanno più senso e non siamo in grado di dare a Gesù l’unica cosa
che Egli vorrebbe da noi; gesti di affetto e di accoglienza sincera, come si
fa con un vecchio amico o con una persona cara.
Finchè Dio per noi resterà un estraneo, lo tratteremo sempre in maniera
formale e distaccata.
Certamente non è simpatico imparare ad amare da una prostituta, ma non
dobbiamo essere schizzinosi, l’importante è imparare ad amare il Signore,
se fatichiamo, facciamoci aiutare dalla preghiera.  
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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