mercoledì 12 settembre 2018

Il Vangelo del Giovedì 13 Settembre 2018


Della 23° settimana del Tempo Ordinario.
S. Giovanni Crisostomo, vescovo e dottore della Chiesa.
1° Lettura dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (8,1b-7.11-13)
Dal Vangelo secondo Luca (6,27-38) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico:
amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro
che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male.
A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello,
non rifiutare neanche la tunica.
Dà a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro.
Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta?
Anche i peccatori amano quelli che li amano.
E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta?
Anche i peccatori fanno lo stesso.
E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta?
Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla,
e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli
è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati;
perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà
versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato
a voi in cambio».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
A volte ci sembra di aver fatto chissà quali grandi gesti, quando in realtà
abbiamo compiuto il nostro dovere.
Abbiamo scambiato per atto soprannaturale ciò che, invece,
è semplicemente dettato da leggi naturali; che merito c’è nel fare
ciò che è naturale nei rapporti umani?
Possiamo iniziare a dirci veramente discepoli di Gesù quando diamo
un’intonazione soprannaturale ai nostri gesti e alle nostre relazioni.
Soprattutto con coloro che ci fanno del male e non ci accettano; sono essi
il nostro banco di prova.
Si tratta, insomma, di assumere un comportamento diverso, improntato
a una grazia che viene necessariamente dall’alto.
Ma non dobbiamo scoraggiarci; lo Spirito di Dio rende possibile ciò che,
apparentemente, sembra impossibile.
Basta volerlo con fede; se fatichiamo, facciamoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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