giovedì 31 maggio 2018

Il Vangelo del Venerdì 1 Giugno 2018


Della 8° settimana del Tempo Ordinario.
San Giustino martire.
1° Lettura dalla prima lettera di san Pietro apostolo (4,7-13)
Dal Vangelo secondo Marco (11,11-25) anno pari.
[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio.
E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con
i Dodici verso Betània.
La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame.
Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò
per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non
trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi.
Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!».
E i suoi discepoli l’udirono.
Giunsero a Gerusalemme.
Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che
compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei
venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso
il tempio.
E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: “La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le nazioni”?
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire.
Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento.
Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici.
Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto
è seccato».
Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio!
In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”,
senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà.
Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di
averlo ottenuto e vi accadrà.
Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché
anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
L’atteggiamento di Gesù può sembrare davvero strano; perché cercare dei frutti
nel periodo in cui l’albero non può darne?
E perché arrivare addirittura a maledire il fico, che così secca completamente
nel giro di poche ore?
In realtà, il suo gesto diventa più chiaro se si considera che i giorni della
passione sono imminenti e Gesù sa che ormai i Giudei hanno chiuso
definitivamente il loro cuore all’annuncio della salvezza.
Dunque, l’albero è il simbolo del popolo eletto coltivato e curato dal divino
agricoltore con dedizione e amore, ma quando Egli va a cercare i frutti di
quella benevolenza, non trova assolutamente nulla.
Dunque, le parole dure di Gesù richiamano quelle degli antichi profeti, che
lanciavano le loro invettive al popolo per scuoterlo e per spingerlo a tornare
all’amore di Dio.
Abbiamo bisogno anche noi di essere scuotati nel nostro torpore, solo la
preghiera ci può aiutare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, Fausto.


mercoledì 30 maggio 2018

Il Vangelo del Giovedì 31 Maggio 2018


Della 8° settimana del Tempo Ordinario
Visitazione della beata Vergine Maria..
1° Lettura dal libro del profeta Sofonìa (3,14-18)
Dal Vangelo secondo Luca (1,39-56) anno pari.
In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa,
in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta.
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò
nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta
tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato
di gioia nel mio grembo.
E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta
in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione
in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri
del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come
aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Uno dei complimenti più belli che sono rivolti a Maria nel Vangelo è proprio
quello di Elisabetta, che la definisce come “Colei che ha creduto”.
Chissà perché, ma spesso dubitiamo delle promesse di Dio anche quando
esse ci annunciano progetti di gioia e di speranza che vanno al di là di ogni
immaginazione.
La Vergine, invece, non sta lì a discutere o a pensare se e come quelle
promesse stupende, fattele dall’Arcangelo, si avvereranno; quello che
per Lei è importante è far sapere a Dio la sua totale disponibilità.
Per questo Elisabetta, di fronte alla visita della parente, riconosce in lei la
nuova Eva, cioè colei che si è aperta a un nuovo modello di maternità.
Il Magnificat di Maria, quindi; è l’attestazione di uno stile divino che
predilige proprio loro, i semplici che si rendono disponibili ai suoi piani.
Rendiamoci disponibili anche noi come fece Maria aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, Fausto.

martedì 29 maggio 2018

Il Vangelo del Mercoledì 30 Maggio 2018


Della 8° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dalla lettera di san Pietro apostolo (1,18-25)
Dal Vangelo secondo Marco (10,32-45) anno pari.
In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù
camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo
seguivano erano impauriti.
Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava
per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo
sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a
morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso,
lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».
Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli:
«Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo».
Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?».
Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra
e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete.
Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui
io sono battezzato?».
Gli risposero: «Lo possiamo».
E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo
in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati.
Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per
coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni.
Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono
considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono.
Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro
servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti.
Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Notiamo con quanta pazienza Gesù cerca di far comprendere quanto sia
assurda la richiesta dei figli di Zebedèo; Egli, attraverso i simboli del battesimo
e del calice, fa comprendere loro che Egli è un Messia completamente
diverso da quello che essi aspettano.
Gesù non è venuto a promettere promozioni umane e sistemazioni in un
regno di Israele restaurato; piuttosto, è venuto a costruire un regno in cui il
più grande è colui che serve gli altri per servirli.
Ora i discepoli sono ancora impreparati ad accogliere tutte le implicazioni
legate a questa parola di Gesù.
Ma arriverà il momento in cui essi la incarneranno nella loro esistenza, a tal
punto da offrire la vita per Lui.
Ma questo lo capiranno solo con il tempo.
Anche per noi arriverà il tempo di capire che se vogliamo la vita eterna,
dobbiamo offrire al Signore la nostra esistenza, per far questo solo la
preghiera ci può aiutare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, Fausto.

lunedì 28 maggio 2018

Il Vangelo del Martedì 29 Maggio 2018


Della 8° settimana del tempo Ordinario.
1° Lettura dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1,10-16)
Dal Vangelo secondo Marco (10,28-31) anno pari.
In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto
e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa
o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa
del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case
e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita
eterna nel tempo che verrà.
Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno i primi».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La domanda di Pietro tradisce una richiesta di rassicurazione; è come se
il Principe degli apostoli volesse mettersi al sicuro e far notare a Gesù che,
a differenza dell’uomo ricco che aveva appena rifiutato la sua proposta
d'amore, lui e gli altri apostoli avevano accettato di seguirlo.
La risposta del Signore conferma a Pietro che avranno una ricompensa
particolare, proprio perché sono stati i primi a credere in Lui e a seguirlo.
Ma notiamo che nell'elenco delle cose che essi riceveranno Gesù cita anche
le persecuzioni?
Questo non può che significare una cosa, anche se può sembrare assurdo,
anche le persecuzioni saranno una ricompensa per loro.
Del resto, arriverà un momento in cui essi considereranno un privilegio essere
oltraggiati per amore di Cristo.
Anche noi siamo disposti a tanto?
Se ci è faticoso, possiamo essere aiutati dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, Fausto.

domenica 27 maggio 2018

Il Vangelo del Lunedì 28 Maggio 2018


Della 8° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1,3-9)
Dal Vangelo secondo Marco (10,17-27) anno pari.
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e,
gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa
devo fare per avere in eredità la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono?
Nessuno è buono, se non Dio solo.
Tu conosci i comandamenti: "Non uccidere, non commettere adulterio, non
rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre"».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla
mia giovinezza».
Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti
manca: và, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo;
e vieni! Seguimi!».
Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato;
possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile,
per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!».
I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli,
quanto è difficile entrare nel regno di Dio!
È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri
nel regno di Dio».
Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?».
Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio!
Perché tutto è possibile presso Dio».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Di fronte alle parole di Gesù, è facile lasciarsi prendere dallo sconforto; cosa
c’è, in fondo; di così diverso tra noie se l’uomo che non volle seguire il Signore
a causa dei suoi beni?
Anche noi, spesso, di fronte alle sue proposte d’amore così esigenti, giriamo
le spalle e ce ne andiamo.
Lo stesso sconforto prese persino il cuore dei discepoli, i quali espressero le
loro perplessità con una frase piena di sgomento: “A1lora, chi si può salvare”?
Eppure, non è interesse di Gesù demoralizzarci o spaventarci.
Egli vuole che possiamo capire che, nonostante il nostro limite e la durezza
del nostro cuore, Dio può tutto, persino farci fare l’esperienza della salvezza.
Dobbiamo solo avere fiducia in Lui; se l’uomo ricco avesse capito questa
Semplice verità, avrebbe volentieri lasciato tutti i suoi averi per ottenere
l'unico tesoro; l’amicizia di Gesù.
Siamo pronti a questa esperienza?
O siamo perplessi come gli apostoli; se è così, abbiamo assolutamente
bisogno di tanta preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, Fausto.

sabato 26 maggio 2018

Il Vangelo di Domenica 27 Maggio 2018


Santissima Trinità.
1° Lettura dal libro del Deuteronòmio (4,32-34.39-40)
2° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8,14-17)
Dal Vangelo secondo Matteo (28,16-20) anno B.
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che
Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono.
Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.
Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del
Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto
ciò che vi ho comandato.
Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il Vangelo di Matteo ci consegna la formula trinitaria usata dalla Chiesa
primitiva nel Battesimo, nella quale la fede nel Dio trino e unico è già attestata.
Ma notiamo una cosa; Gesù rivela i misteri della Trinità e dell’abisso del suo
amore soprattutto facendo capire ai suoi apostoli che Dio non è lontano da loro
o dalla storia del mondo.
Con la sua ascensione al cielo, Egli si ferma stabilmente con l’umanità per tutti
i secoli a venire; il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo ormai vivono stabilmente
nel cuore degli uomini e nella Chiesa, dove ciascuno può incontrarli nella fede.
Camminiamo speditamente verso la comunione sempre più stretta con ognuno
di loro per scoprire il vero senso della nostra esistenza che è quello di lodare
in eterno la Trinità e ringraziamolo attraverso la nostra preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona festa della SS. Trinità Fausto.


giovedì 17 maggio 2018

Il Vangelo del Venerdì 18 Maggio 2018


Della 7° settimana di Pasqua.
S. Giovanni 1°, papa e martire.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (25,13-21)
Dal Vangelo secondo Giovanni (21,15-19) anno pari.
In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato,
Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?».
Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene».
Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?».
Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene».
Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?».
Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse "Mi vuoi bene?",
e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene».
Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore.
In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi
dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà
e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio.
E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Pietro non può ancora capire la portata delle parole che gli sono state rivolte
in maniera così solenne e profetica.
L’unica cosa che egli può comprendere, per adesso, è che Gesù vuole ristabilirlo
nella sua dignità, dopo il triplice rinnegamento del suo amato Maestro.
Al Signore non interessano tanto le scuse né tantomeno le spiegazioni di Pietro.
Egli vuole solo sapere se egli lo ama o se almeno gli vuol bene.
Questo è quanto gli serve sapere; quando pecchiamo o ci accorgiamo di essere
lontani da Dio, possiamo riflettere su questa verità.
Egli non ha bisogno delle nostre giustificazioni e neppure delle nostre promesse;
gli interessa solo sapere che gli vogliamo bene in modo esclusivo e totale,
nonostante le nostre miserie e le nostre povertà.
Da questo inizio il Signore parte per fare di noi degli apostoli coraggiosi e
capaci di annunciare il suo amore.
Coraggio amici, non sarà facile, solo la preghiera ci può aiutare per riuscirci.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, alleluia Fausto.

mercoledì 16 maggio 2018

Il Vangelo del Giovedì 17 Maggio 2018


Della 7° settimana di Pasqua.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (22,30;23,6-11)
Dal Vangelo secondo Giovanni (17,20-26) anno pari.
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Non prego solo
per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola:
perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano
anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano una sola cosa
come noi siamo una sola cosa.
Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che
tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch'essi con me dove sono io,
perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai
amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi
hanno conosciuto che tu mi hai mandato.
E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore
con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il più grande desiderio del Maestro è che tutti coloro che crederanno nella sua
parola, anche nei secoli a venire, possano manifestare un segno distintivo,
che è l'unità.
Questo atteggiamento è così eloquente che da solo basta a chiamare i cuori
alla conversione.
Del resto, che senso avrebbe una Chiesa che annunci il Vangelo di salvezza e
poi desse, nei suoi membri, testimonianza di divisione?
Eppure, se tante persone non si avvicinano al messaggio del Signore la causa
è da cercare proprio in questa mancanza di unità che serpeggia nella
comunità cristiana.
Quante divisioni, quante fazioni presenti nelle parrocchie, nelle diocesi,
nei gruppi di preghiera.
Tutto ciò non è certamente volontà di Dio e non chiama nessuno a conversione
e vita nuova.
Purtroppo è veramente così, aiutiamo perciò la Chiesa a ritornare lo splendore
dell’unità e dell’amore con la nostra preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, alleluia Fausto.