Della 33° settimana del
Tempo Ordinario.
Santa Cecilia
1° Lettura dal secondo
libro dei Maccabèi (7,1.20-31)
Dal Vangelo secondo Luca
(19,11-28) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed
essi pensavano che il
regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
Disse dunque: «Un uomo
di nobile famiglia partì per un paese lontano, per
ricevere il titolo di
re e poi ritornare.
Chiamati dieci dei
suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele
fruttare fino al mio
ritorno”.
Ma i suoi cittadini lo
odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a
dire: “Non vogliamo
che costui venga a regnare su di noi”.
Dopo aver ricevuto il
titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui
aveva consegnato il
denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.
Si presentò il primo e
disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”.
Gli disse: “Bene,
servo buono!
Poiché ti sei mostrato
fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”.
Poi si presentò il
secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha
fruttate cinque”.
Anche a questo disse:
“Tu pure sarai a capo di cinque città”.
Venne poi anche un
altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho
tenuto nascosta in un
fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo:
prendi quello che non
hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”.
Gli rispose: “Dalle
tue stesse parole ti giudico, servo malvagio!
Sapevi che sono un
uomo severo, che prendo quello che non ho messo in
deposito e mieto
quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato
il mio denaro a una
banca?
Al mio ritorno l’avrei
riscosso con gli interessi”.
Disse poi ai presenti:
“Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”.
Gli risposero:
“Signore, ne ha già dieci!”.
“Io vi dico: A chi ha,
sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha.
E quei miei nemici,
che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli
qui e uccideteli
davanti a me”».
Dette queste cose,
Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.
Parola del Signore.
Riflessione personale
sul Vangelo di oggi.
Sembra quasi che Gesù racconti
questa parabola per spegnere le speranze
di coloro che aspettavano l’instaurazione
del regno di Dio.
In realtà, il Signore vuole far
capire che non è importante sapere se e come
si manifesterà il regno dei cieli;
quello che fa davvero la differenza è invece
come lo si aspetta.
Se ci si dà da fare per rendere l’attesa
laboriosa e proficua per Dio, il tempo
non fa paura e l’attesa non crea
timore.
Se invece si sotterrano i talenti
che egli ci ha dato per paura o per pigrizia,
siamo allora davvero colpevoli;
abbiamo sprecato l’occasione della nostra
vita, quella che soltanto una volta
ci viene concessa.
Per questo motivo, senza paura e con
gioia, diamoci da fare per restituire
moltiplicato ciò che abbiamo ricevuto
da Lui.
Sicuramente tutto questo non sarà
facile, ma ci può aiutare solo la preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno,
sia fatta la tua
volontà come in cielo così in
terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi
li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in
tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e
sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.
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