giovedì 2 novembre 2017

Il Vangelo del Venerdì 3 Novembre 2017

Della 30° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (9,1-5)
Dal Vangelo secondo Luca (14,1-6) anno dispari.
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi
stavano a osservarlo.
Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa.
Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no
guarire di sabato?». Ma essi tacquero.
Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non
lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?».
E non potevano rispondere nulla a queste parole.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Tutti tacciono; davanti all'immenso buon senso di Gesù c'è poco da dire,
meglio tacere per evitare di fare peggiori figure.
Di nuovo, come qualche giorno fa, Gesù analizza lo stretto rapporto che
esiste tra fede e abitudine, tra norma e libertà, fra regola e Dio.
E questo rapporto non riguarda i non credenti ma proprio noi che abbiamo
conosciuto il rabbì e vogliamo essere suoi discepoli fino in fondo
e amarlo e seguirlo.
La fede riguarda più la dimensione dell'intuito, dell'emozione,
dell'abbandonarsi, all'inizio, almeno.
Poi, col passare del tempo, come ogni realtà umana, si organizza,
si struttura, si abitua.
È normale, è giusto; serve un contenitore per le emozioni, un percorso
per la conversione.
Il rischio, però, è quello di perdere di vista la ragione finale, concentrarci
sulla norma scordandoci la ragione per cui esistiamo.
Così la fede, anzi peggio.
Peggio, perché diamo un'aura di religiosità e divinità alle scelte che sono
storiche, passeggere, penultime.
Guarire un malato era ed è un gesto di amore, che dà gloria a Dio, non un
lavoro che vìola il sabato!
Non sempre siamo in grado di amare il prossimo, tante volte puntiamo il dito,
così non fa Gesù, per imitarlo dobbiamo predisporci interiormente
attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

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