venerdì 22 settembre 2017

Il Vangelo del Sabato 23 Settembre 2017

Della 24° settimana del Tempo Ordinario.
S. Pio da Pietrelcina.
1° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo a Timòteo (6,13-16)
Dal Vangelo secondo Luca (8,4-15) anno dispari.
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da
ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme.
Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli
del cielo la mangiarono.
Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza
di umidità.
Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa,
la soffocarono.
Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto».
Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola.
Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri
solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio.
I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene
il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che,
credendo, siano salvati.
Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con
gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della
prova vengono meno.
Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada
facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della
vita e non giungono a maturazione.
Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con
cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Se Gesù dice questa parabola, è perché forse in qualcuno ha iniziato
a strisciare il dubbio sulla sua persona.
Se lui è il Messia, perché non libera dal dominio dei romani?
E perché non guarisce tutti gli ammalati e non libera tutti gli ossessi?
Perché i suoi sono sempre miracoli molto misurati e fatti lontano
dall’ammirazione della gente?
Proprio per rispondere a tali dubbi, Gesù racconta questa parabola.
In effetti, al di là di una prima risposta entusiasta e euforica, quanto la sua
Parola ha davvero trovato posto dentro i suoi? E in noi?
Quanto essa ha prodotto fedeltà nel nostro rapporto con Lui?
Dobbiamo interrogarci seriamente, per evitare di illuderci e di scoprire che
basta davvero poco per allontanarci lontano dal Lui e dal suo amore.
Perciò, per rimanere vicini al Signore, dobbiamo essere sempre uniti
a Lui con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

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