venerdì 18 novembre 2016

Il Vangelo del Sabato 19 Novembre 2016

1° Lettura dal libro dell’Apocalisse di
san Giovanni apostolo (11,4-12)
Dal Vangelo secondo Luca (20,27-40) anno pari.
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi–i quali dicono
che non c’è risurrezione–e gli posero questa domanda: «Maestro,
Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie,
ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza
al proprio fratello”.
C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie,
morì senza figli.
Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono
senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna.
La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie?
Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono
marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della
risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non
possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli
della risurrezione, sono figli di Dio.
Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del
roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco
e Dio di Giacobbe”.
Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».
E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ci capita mai di pensare come sarà la nostra vita, quando
saremo in cielo?
Io si tante volte.
Certamente questa domanda se la ponevano in molti anche al tempo
di Gesù; per i sadducèi, i quali non credevano nella risurrezione,
questa domanda aveva un significato particolare.
Di fronte a Gesù, il quale più volte aveva parlato della risurrezione
dai morti, essi propongono un caso volutamente assurdo ed iperbolico.
Ma il Signore risponde sia a noi che a loro invitandoci ad aprire gli
orizzonti della nostra fede; la vita del cielo è talmente diversa da
qualsiasi esperienza che abbiamo fatto nella nostra esistenza, che
nulla le si può paragonare.
Dunque, nel frattempo, viviamo in modo tale da prepararci ad essa
con una vita santa e degna, per poterla già sperimentare su questa
terra sin da adesso, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.



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