martedì 15 novembre 2016

Il Vangelo del Mercoledì 16 Novembre 2016

1° Lettura dal libro dell’Apocalisse di
san Giovanni apostolo (4,1-11)
Dal Vangelo secondo Luca (19,11-28) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino
a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse
manifestarsi da un momento all’altro.
Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano,
per ricevere il titolo di re e poi ritornare.
Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro,
dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”.
Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione
a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”.
Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei
servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno
avesse guadagnato.
Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha
fruttate dieci”.
Gli disse: “Bene, servo buono!
Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”.
Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha
fruttate cinque”.
Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”.
Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro,
che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un
uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello
che non hai seminato”.
Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio!
Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo
in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai
consegnato il mio denaro a una banca?
Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”.
Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui
che ne ha dieci”.
Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà
dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha.
E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re,
conduceteli qui e uccideteli davanti a me”».
Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo
verso Gerusalemme.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ciò che Gesù voleva che fosse chiaro per i suoi contemporanei non era
tanto quando sarebbe avvenuta la manifestazione del regno di Dio;
piuttosto, ciò che era davvero importante per Lui era la qualità
dell’attesa di tale evento.
Per questo motivo, egli racconta una parabola che affronta due temi ben
specifici; il primo racconta del rifiuto del popolo eletto di accogliere colui
che Dio stesso ha inviato, cioè suo Figlio.
Il secondo, invece, narra della necessità di non sprecare il tempo con paure
o timori inutili; esso è un dono, e come tale va utilizzato in ogni modo per
diffondere l’annuncio di salvezza.
È davvero un peccato rendersi conto, alla fine della vita, di aver fatto tante
cose, ma di aver in realtà sprecato il tempo per l’unica cosa necessaria
da fare, e che non abbiamo fatto.
Certo il tempo non bisogna sprecarlo, in particolare, il tempo che il Signore
ci dona per approfondire la sua Parola per essere pronti quando arriverà
il tempo della manifestazione, perciò rimaniamo sempre nella preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

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