1° Lettura dal libro del
profeta Ezechièle (43,1-7°)
Dal Vangelo secondo Matteo
(23,1-12) anno C.
In quel tempo, Gesù si rivolse
alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si
sono seduti gli scribi e i farisei.
Praticate e osservate tutto
ciò che vi dicono, ma non agite secondo
le loro opere, perché essi
dicono e non fanno.
Legano infatti fardelli
pesanti e difficili da portare e li pongono
sulle spalle della gente, ma
essi non vogliono muoverli neppure
con un dito.
Tutte le loro opere le fanno
per essere ammirati dalla gente:
allargano i loro filattèri e
allungano le frange; si compiacciono dei
posti d’onore nei banchetti, dei
primi seggi nelle sinagoghe, dei
saluti nelle piazze, come
anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare
“rabbì”, perché uno solo è il vostro
Maestro e voi siete tutti
fratelli.
E non chiamate “padre” nessuno
di voi sulla terra, perché uno
solo è il Padre vostro, quello
celeste.
E non fatevi chiamare “guide”,
perché uno solo è la vostra
Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà
vostro servo; chi invece si esalterà,
sarà umiliato e chi si
umilierà sarà esaltato».
Parola del Signore.
Indubbiamente, i farisei erano davvero
molto bravi ad
Interpretare ed a spiegare la legge di
Dio.
Un pò meno bravi, invece, erano nel
metterla in pratica.
Gesù richiama l’attenzione dei suoi
ascoltatori proprio su questo
rischio sempre presente nella nostra vita
di credenti; quella di
dividere ciò in cui crediamo e che
conosciamo a livello intellettuale,
da ciò che invece poi pratichiamo.
Le contraddizioni del comportamento dei
farisei e degli scribi
erano sotto gli occhi di tutti; superbia,
avarizia ed esteriorità.
Questi sono gli atteggiamenti pù deleteri
che ci possano essere,
perché tendono a rendere vana ogni
predica che possiamo fare,
anche se bella e avvolgente.
Dunque, Gesù ci invita a parlare di meno
ed a mettere meglio in
patica la sua Parola; a certi tipi di
predicazione silenziosa tutti
sono sensibili ed aperti.
Perciò, non facciamo come i farisei, meno
chiacchere e più amore verso
il prossimo, se ci è difficile,
aiutiamoci con la preghiera per riuscirci.
Padre nostro che sei nei
cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane
quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti,
come noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non ci indurre
in tentazione ma liberaci dal
male, amen.
Ave o Maria, pena di grazia,
il Signore è con te, tu sei benedetta
fra le donne e benedetto il
seno del tuo figlio Gesù.
Santa Maria, madre di Dio
prega per noi peccatori adesso
e nell’ora della nostra morte,
amen.
Gloria al Padre al Figlio e
allo Spirito Santo, com’era nel
principio ora e sempre nei
secoli dei secoli, amen.
Buona giornata Fausto.
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