venerdì 12 giugno 2015

Il Vangelo del Sabato 13 Giugno 2015

1° Lettura dal libro del profeta Isaia (61,9-11)
Dal Vangelo secondo Luca (2,41-51) anno B.
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a
Gerusalemme per la festa di Pasqua.
Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono
secondo la consuetudine della festa.
Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano
la via del ritorno, il fanciullo Gesù
rimase a Gerusalemme, senza che i genitori
se ne accorgessero.
Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero
una giornata di viaggio e poi si misero a
cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non
avendolo trovato, tornarono in cerca
di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto
in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava
e li interrogava.
E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore
Per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli
disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo?
Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo».
Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate?
Non sapevate che io devo occuparmi delle cose
del Padre mio?».
Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nazareth e stava
loro sottomesso.
Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il cuore, secondo la mentalità biblica, è la sede
delle intenzioni più intime e profonde dell’uomo;
è il luogo nel quale abitano tutti i desideri buoni
e quelli cattivi, è l’ambito nel quale ci si decide
per il bene o per il male.
Il cuore di Maria non conobbe il male e le sue
implicazioni tenebrose, in quanto in esso vi fu
solo spazio per l’esultanza verso Dio e la gioia
per la sua salvezza.
Il cuore di Maria è simile a quello della sposa che si
accinge a celebrare il suo matrimonio con il suo sposo.
Quando vogliamo comprendere come si possa fare
del proprio cuore uno spazio nel quale Dio possa
rovare il suo riposo, guardiamo il cuore di Maria.
Prendiamo il cuore della Madre come modello e rifugio,
per imparare cosa significhi dare a Dio tutta la nostra vita.
Perché, anche il cammino di Maria non è stato facile;
il fatto che essa fosse la madre di Dio non vuol dire che ha
avuto delle facilitazioni nel duro cammino di ogni giorno.
In più, di fronte ad un figlio come Gesù, tante cose erano
poco chiare; più volte Maria e Giuseppe non compresero
le sue parole, le sue intenzioni e le sue scelte.
Eppure il verbo che usa Luca per descrivere l’atteggiamento
della Madre, ha un significato particolare  nel greco, lingua
in cui fu scritto il Vangelo; è il termine che indica il
confronto fra due cose, conservandole fino a che il loro
significato diviene più chiaro.
Nel cuore purissimo di Maria troviamo anche noi il modo
per comprendere la volontà di Dio; accogliamola in noi
anche se non la capiamo.
Presto il Signore, aiutati dalla preghiera, ci parlerà.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.




Nessun commento:

Posta un commento