domenica 21 giugno 2015

Il Vangelo del Lunedì 22 Giugno 2015

1° Lettura dal libro della Gènesi (12,1-9)
Dal Vangelo secondo Matteo (7,1-5) anno B.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
“Non giudicate, per non essere giudicati;
perché con il giudizio con il quale giudicate
sarete giudicati voi e con la misura con la
quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio
del tuo fratello, e non ti accorgi della trave
che è nel tuo occhio?
O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga
la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo
occhio c’è la trave?
Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e
allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza
dall’occhio del tuo fratello”.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Quando ci avviciniamo alla fede, magari dopo un
periodo di degrado spirituale, possiamo vivere
delle esperienze del tutto particolari.
In effetti, non veniamo sempre chiamati da Dio
quando siamo nel pieno dell’efficienza fisica e
spirituale, ma quando non siamo in grado di riuscire
a camminare per la stanchezza.
Ci chiama quando è umanamente una follia muoversi,
lasciando magari il certo per l’ignoto, la sicurezza per
l’incertezza di un cammino pieno di insidie, dove è
possibile anche perdersi, ma la chiamata di Dio è
perentoria, bisogna però avere veramente cieca fiducia
in Lui, senza ipocrisia.
L’ipocrisia è un difetto molto pericoloso, in quanto sa
travestirsi in tante motivazioni e comportamenti di
facciata, ma che nascondono il marcio.
Gesù fa notare, nell’esempio che propone ai suoi
ascoltatori, il fatto che chi fa l’osservazione all’altro
sembra animato da nobili motivazioni.
In realtà egli è cieco e incapace di vedere la verità, per
cui non fa altro che ferire ancora di più; il dramma
dell’ipocrita è proprio questo.
Dunque è necessario, prima di procedere nella correzione
fraterna, compiere un’attenta analisi interiore di cosa ci
spinge ad intervenire sul comportamento dei nostri fratelli;
noi che siamo così zelanti nella correzione altrui, come
reagiamo quando siamo oggetto di quest’attenzione
da parte degli altri?
Ecco appunto, guardiamo prima nei nostri occhi se sono
limpidi, ma soprattutto, prima di aprire bocca, preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.



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